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Ecco i miei Compianti. Il nuovo film di Elisabetta Sgarbi

Notizia pubblicata il 16 dicembre 2007



Categoria notizia : Spettacoli


Forse per qualcuno é ancora solo la " sorellina" di Vittorio. Eppure Elisabetta Sgarbi non avrebbe bisogno alcuno di cotanto parente perchè sa brillare di luce propria come ha dimostrato lavorando come editor alla Bompiani, organizzando manifestazioni di prestigio come la Milanesiana e anche inventandosi un nuovo mestiere come regista.

Ed é proprio in questa veste che domani torna a casa, nella sua Ferrara (anche se la famiglia é di Ro, nella Bassa, a un tiro di schioppo dal Po), dove é prevista l'anteprima nazionale del film Il pianto della statua.

Alle 21 sarà  il Teatro Comunale a ospitare la serata, che sarà  aperta da un saluto del direttore Gisberto Morselli e proseguirà  con una lectio brevis di Vittorio Sgarbi. Tanti e illustri gli ospiti, protagonisti del lungometraggio, accolti dalle autorità  istituzionali (il sindaco Sateriale e l'assessore regionale alla cultura Alberto Ronchi che da viale Aldo Moro ha coprodotto con Betty Wrong la pellicola): gli scrittori Tahar Ben Jelloun, Diego Marani, Antonio Scurati, gli attori Anna Bonaiuto e Toni Servillo che leggeranno un brano accompagnati al piano da Roberto Cacciapaglia.

La sua attività  registica dai clip musicali é approdata alla trasformazione della grande arte in cinema...

« L'esperienza con i videoclip ha rappresentato una specie di banco di prova. Il passaggio all'arte, che io considero parte integrante di un mio discorso sul cinema, é stato poi naturale e inevitabile. Ho cercato così di "vedere" i capolavori artistici con l'occhio della macchina da presa, e di sovrapporre alle opere, ai quadri, alle sculture, ma anche ai paesaggi e alle città , una rete, una trama di rimandi lirico-evocativi a 360 gradi.

C'é poi un altro elemento di "stile", maturato nel tempo. Così, nel Pianto della statua, ad esempio, le statue stesse, cioè i Compianti dell'Emilia Romagna (questi capolavori dell'arte universale in cui si armonizza lo slancio creativo con quello della fede religiosa), diventano sotto l'occhio della macchina da presa attori che incarnano una realtà  interiormente drammatica».

Perchè si é focalizzata in questo caso sulla terracotta, sulle Pietà ?
«I materiali con cui queste opere sono realizzate sembrano quasi agevolare l'espressione artistica del contenuto delle stesse. E questo contenuto, imprigionato in una forma strabiliante, ricca di echi, di un'aura impalpabile, é il dolore umano di fronte alla Deposizione del Cristo. Ma l'umanità  profonda dei Compianti ha una valenza talmente forte da suggerire riflessioni anche a chi non é religioso: l'arte non conosce ideologie e visioni del mondo. L'arte, semplicemente, é».

Lei le trasforma in attori che leggono testi di grandi autori. Come ha scelto gli uni e gli altri?
«Ho voluto rivolgermi a scrittori e registi che più ritenevo capaci di "sentire" il tema del dolore, e ho chiesto loro di "leggere" questi capolavori. Michael Cimino e George Romero non conoscevano i Compianti, e li hanno scoperti con l'entusiasmo della "prima volta". Cimino ha avvertito "l'energia dirompente" (sono parole sue) dell'opposizione del vento contro la figura della Maddalena che si precipita in avanti.

Romero, inventore di esseri che stanno al crocevia tra la vita e la morte, contemplando il corpo del Cristo, "grigiastro, sdraiato su quella lastra", come ha poi scritto, ha rievocato la tragicità  dei suoi zombie. ».
Sta già  pensando a qualche altra opera cinematografica?
«Sto lavorando a un film dedicato a un importante fotografo italiano, che ha operato in Emilia Romagna e la cui opera é riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo».