
Anche a Rimini i voti sono andati principalmente a Bersani
Notizia pubblicata il 26 ottobre 2009
Categoria notizia : Eventi
Una prima battaglia tutti e tre i candidati alla segreteria del Pd sembrano averla vinta. Il 'popolo' delle primarie ha risposto alla chiamata. Alle 11.30 di ieri si sfioravano i 900mila votanti. Alle ultime primarie, quelle dell'ottobre 2007 che incoronarono Walter Veltroni, alla stessa ora erano andati in 600mila ai gazebo.
Alle 17.30 il dato è salito a due milioni di votanti. In serata, a chiusura dei seggi, oltre 2,5 milioni. Le regioni dove si è votato di più sono state l'Emilia Romagna e la Lombardia mentre nel Lazio l'effetto Marrazzo ha causato un crollo di almeno il 20%.. Code ai gazebi si sono registrate in tutte le città per un'affluenza notevole che, sin dal mattino, ha dissipato il timore di seggi vuoti alimentato, in parte, anche dalla delicata vicenda che ha travolto lo stesso Marrazzo (che ha disertato il voto).
Vinta la battaglia dell'affluenza, si attende il verdetto. E l'interrogativo ora è sul risultato: qualcuno supererà il 50 per cento necessario per essere eletto segretario? Se così non dovesse essere la parola andrà alla assemblea nazionale convocata per il 7 novembre. Ma il responso è arrivato a notte inoltrata quando le nostre rotative già stampavano. A rovinare la festa del Pd sono state le minacce giunte a Debora Serracchiani. Un caricatore di pistola vuoto con minacce contro l'europarlamentare, candidata alla segreteria regionale del Pd del Friuli Venezia Giulia, è stato trovato in un seggio delle primarie a Trieste.
Il segretario del Pd Dario Franceschini ha espresso la sua solidarietà alla Serracchiani: "Si tratta di un fatto gravissimo che condanniamo con forza", ha sottolineato. I tre candidati alla segreteria hanno passato la giornata di ieri tra le ultime iniziative e il voto al proprio seggio elettorale in attesa della lunga nottata dello spoglio. Pier Luigi Bersani è rientrato a Roma dopo aver votato in mattinata a Piacenza. Ignazio Marino, invece, è rimasto nella Capitale e prima di pranzo ha votato nel gazebo di piazza Fiume.
Dario Franceschini in serata ha ufficializzato la nomina a segretario di Bersani: "E' oltre il 50%, tocca a lui, ma restiamo uniti". In mattinata era stato a Castellammare di Stabia ad uno stabile confiscato alla camorra e che oggi ospita associazioni di volontariato: una visita a sorpresa per segnalare l'impegno del Pd nella lotta contro la criminalità. Poi, è tornato a Roma dove nel pomeriggio ha votato al gazebo a piazza del Popolo. "Una gran bella giornata per il Pd e per l'opposizione, chiunque vinca.
E' davvero una prova straordinaria di democrazia e partecipazione. So che a votare sta andando tanta gente, tanta bella gente. Io voglio ringraziare tutti quelli che sono andati e andranno ai seggi, a prescindere da chi voteranno", ha detto Franceschini ai cronisti. Il segretario del Pd ha anche mostrato la ricevuta del voto: "Ecco, sono stato il votante numero 567. Come vedete qua c'è la massima trasparenza". Dopo il voto al gazebo di piazza del Popolo, si è concesso una passeggiata in centro dove ha incontrato un gruppo di ferraresi in gita a Roma che lo hanno salutato in dialetto.
"Ma come - ha detto Franceschini - siete qua a Roma in gita invece di votare nel vostro seggio a Ferrara? Vedete che se perdo per trenta voti è colpa vostra...", ha scherzato. L'ex segretario del Pd aveva incassato ieri il sostegno di un elettore illustre Nanni Moretti. "Sono un elettore del Pd e un tifoso delle primarie e quindi andrò a votare", ha detto il regista a Sky Tg24. E poi ha aggiunto: "Voto Franceschini". Su twitter non si è fatta attendere la risposta del segretario: "Grazie Nanni! Prometto che dirò qualcosa di sinistra...". Pier Luigi Bersani ha votato ieri mattina al seggio di Piacenza. L'ex ministro del governo Prodi ha ribadito la volontà di lavorare uniti da oggi, qualunque fosse stato il risultato: "Se sarò segretario mi aspetto piena collaborazione da Franceschini, come io darei piena collaborazione se vincesse lui.
Per quel che mi riguarda io non ho mai rivolto alcuna considerazione critica agli altri due candidati segretari, nell'insieme il clima è stato di amicizia e siamo pronti a lavorare bene e più di prima". Per Bersani l'ottimo andamento dell'affluenza alle primarie è un buon segno per il Pd. "Se vedete in giro la nostra gente è di buon umore. Con tutte le difficoltà e i problemi, i barocchismi dello Statuto, questo congresso ha risvegliato la nostra gente. Ci darà una spinta. Non siamo gente strana non facciamo un congresso per risolvere le beghe tra di noi ma perché siamo un grande partito democratico. I 'normali' siamo noi".
In serata dal suo comitato è arrivata la notizia del superamento della soglia del 50% e poi ha ricevuto lo scettro da Franceschini. Ignazio Marino, da parte sua, è entusiasta del dato dell'affluenza "un dato straordinario che conferma, come mi aspettavo, la richiesta degli italiani di un profondo cambiamento, che deve passare dal rinnovamento radicale che serve al Pd per tornare a vincere e a governare il Paese". In serata il tg La7 ha mostrato con un servizio alcune irregolarità. A Roma, in qualche seggio si è potuto accedere al voto senza il necessario certificato elettorale. A Castellammare di Stabia invece è stato possibile votare addirittura tre volte: due nello stesso seggio, la terza in un altro.