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L'intervista a Eleonora Abbagnato
Notizia pubblicata il 15 giugno 2010
Categoria notizia : Turismo
Eleonora la tua carriera è partita nel più tradizionale dei modi, tra l’atro lo stesso provino ci sarà anche al danzfest, vuoi raccontarci? Sì durante un’audizione dell’Ecole Supérieure de Danse di Cannes fui notata dal grande ballerino e coreografo francese, Roland Petit, che decise di portarmi giovanissima prima alla scuola di Cannes, e poi all’Opèra di Parigi. (Il 18 luglio l’Ecole Supérieure de Danse di Cannes terrà un’audizione alla ricerca di nuovi talenti da formare e da lanciare nel circuito della grande danza).
Qual è il segreto del tuo “carisma” e del magnetismo che eserciti sul pubblico?
Forse dovrebbe essere il pubblico ad esprimere ciò che trasmetto quando sono sul palcoscenico. Forse chi interviene ai miei spettacoli, è colpito dall’intensità e dalla passione con cui interpreto i diversi ruoli del mio repertorio.
Quali sono stati i tuoi Maestri nell’arte della danza?
Oltre alla mia prima maestra Marisa Benassai, che per me è stata come una seconda mamma, ricordo soprattutto la direttrice della scuola dell’Opéra di Parigi, Claude Bessy, Roland Petit e quella straordinaria artista che è stata Pina Bausch.
Influisce un buon Maestro (o una buona Maestra) nella vocazione artistica di un allievo? Detto all’incontrario: ci sono dei talenti “sciupati” da un cattivo insegnamento?
Purtroppo sì. E’ vero che se non c’è il talento naturale e una forte passione nessun maestro, nemmeno il migliore, può compiere il miracolo di trasformare in un ballerino chi non ne ha le capacità. Però è anche vero che molti talenti naturali possono venire sciupati da errori legati a scelte sbagliate, come ad esempio la scelta di un repertorio inadatto.
Tu sei siciliana, ma anche un po’ riminese, che come sai sono i siciliani del nord. Che cosa ti lega alla nostra terra?
Sento molta affinità tra lo spirito siciliano e alcuni tratti della vostra terra: la sincerità e l’istintività del comportamento, l’attaccamento alle proprie tradizioni, anche a quelle gastronomiche.
È la seconda volta che vieni al danzfest: cosa ti colpisce di questa nostra esperienza didattica?
L’esperienza offerta dal danzest è preziosa ed è molto vicina alla mia sensibilità, perché riunisce in un unico laboratorio la tradizione classica dell’Opéra de Paris con la danza contemporanea di Martha Graham. Inoltre le classi a numero chiuso offrono maggiori possibilità di approfondimento