Duse, prove tecniche di salvataggio. Un pool pubblico per lo storico palcoscenico? Il Comune incontra l’Arena
Notizia pubblicata il 10 marzo 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
LA PISTA non è nuova. Del resto quale strada intenda percorrere il Comune per salvare il Duse è noto da sempre né è mai stata ipotizzata un’alternativa all’inserimento di via Cartoleria nel polo teatrale bolognese che fa capo a Nuova Scena.
E proprio con i rappresentanti dello Stabile che ha casa nell’Arena del Sole c’è stato ieri un incontro preliminare su cui le bocche sono rimaste però cucitissime. Mauro Felicori per il Comune fa solo sapere che le cose procedono anche se si è all’ultimo scorcio della legislatura. «Stiamo lavorando mentre continua anche il dialogo con Roma».
Sul tavolo resta ovviamente il problema economico, quel milione di euro che rende incerti anche i tempi di realizzo dell’accordo, delle firme, della concretizzazione di una disponibilità che da via Indipendenza è arrivata subito e che ancora ribadisce il suo direttore artistico, Paolo Cacchioli: «Sì, c’è stato un incontro, il primo dopo che siamo stati chiamati in causa ma mancano ancora i dettagli dell’operazione, anche se noi abbiamo molto ben chiaro dal punto di vista tecnico come debba avvenire questo passaggio di gestione». E, soprattutto, Cacchioli pare avere molto ben chiaro entro quanto la convenzione deve concludersi: «Non oltre settembre-ottobre, perché nell’ottica del teatro di produzione come noi siamo, le stagioni si programmano con un anno di anticipo ed entro novembre-dicembre dobbiamo essere messi in grado di cominciare a lavorare ai nostri progetti».
CON UN’ELEZIONE di mezzo può essere un traguardo raggiungibile? Quale scenario si può prefigurare di qui all’autunno? La disponibilità della Regione e degli enti teatrali a essa collegati pare un dato assodato e può rappresentare una boccata d’ossigeno economica in aggiunta ai 600.000 euro che l’Eti ha promesso (e mantiene, parola di Nini Cutaia, il suo direttore generale che proprio a giorni attende una convocazione da Bologna per continuare il discorso della dismissione). Se, come appare probabile, Nuova Scena resterà il partner privilegiato anche della nuova giunta (lo è rimasta ai tempi del governo Guazzaloca mentre non si conoscono gli orientamenti in materia di Cazzola), è altrettanto ipotizzabile che il direttore artistico del polo gestionale in via di costituzione sia una figura nuova. Trasformando il Duse in che cosa? Manterrà le caratteristiche odierne o diverrà sede di una programmazione alternativa e che guarda alla danza come suo riferimento artistico?
IL RISERBO è soprattutto figlio dell’incertezza sulla consistenza delle risorse che si riusciranno a mettere in campo nel triennio assistito ma soprattutto dopo che l’Eti sarà sparito per sempre dall’orizzonte di via Cartoleria. «Il nostro atteggiamento rimarrà di grande coerenza», sostiene Cutaia. Appunto. Chi sostituirà la stampella romana?
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