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Draquila L’Italia Che Trema: Sabina Guzzanti come l’ammazzavampiri

Notizia pubblicata il 04 maggio 2010



Categoria notizia : Spettacoli


Il Film Anteprima nazionale al Lumière. Poi si vola a Cannes. In una scena di Le ragioni dell ’aragosta, il suo precedente lungometraggio, Sabina Guzzanti si faceva cogliere dallo sconforto e, poco prima di salire sul palcoscenico per sostenere la causa dei pescatori sardi esasperati dalla desertificazione del mare, arriva a chiedersi se non avesse potuto, piuttosto, accontentarsi di una vita “comune ” da personaggio di spettacolo, che con frivolezza passa da un palcoscenico all’altro, guardandosi bene dall’interferire coi fatti della politica.

In una scena di Le ragioni dell ’aragosta, il suo precedente lungometraggio, Sabina Guzzanti si faceva cogliere dallo sconforto e, poco prima di salire sul palcoscenico per sostenere la causa dei pescatori sardi esasperati dalla desertificazione del mare, arriva a chiedersi se non avesse potuto, piuttosto, accontentarsi di una vita “comune ” da personaggio di spettacolo, che con frivolezza passa da un palcoscenico all’altro, guardandosi bene dall’interferire coi fatti della politica.

Ma quel dubbio, catturato in alcuni fotogrammi di celluloide, non ha fatto desistere l’autrice/attrice dalla via “civica” e di denuncia che la sua carriera ha ormai da tempo intrapreso. Con Draquila – L’Italia che trema, il nuovo film che stasera Sabina Guzzanti presenterà in anteprima nazionale al Cinema Lumière prima di volare al festival di Cannes, l’artista affonda il coltello in una piaga viva della recente storia nazionale.
L’Italia che trema è quella che ha affrontato il dramma del terremoto aquilano, quella delle tendopoli ma soprattutto quella dei tanti scandali emersi di recente e che hanno riguardato la gestione di quell’emergenza. «Immagino che per chi lo vede tutto insieme sia un bel cazzotto - dice Guzzanti - Mentre ero lì mi dicevo che comunque un documento di quello che sta succedendo è utile. Sarà utile a qualcuno. Non so se per cambiare o per gli extraterresti che vorranno sapere come siamo finiti». «Ho scoperto di amare il mio paese - dice ancora la comica “radiata ” dalla tv - Mille volte mi sono commossa mentre scrivevo.
Non so se c’è ancora qualcosa da fare. Vorrei che chi guarda il film riflettesse su cosa abbiamo scambiato in cambio di cosa». Due le proiezioni in programma: alle 20 nella Sala Officinema/ Mastroianni e alle 20,30
nella Sala Scorsese. Al termine di entrambe le proiezioni Sabina Guzzanti incontrerà il pubblico .