La Domus Romana Rimini senza auto attorno
Notizia pubblicata il 26 dicembre 2007
Categoria notizia : Turismo
Per sette consiglieri comunali, firmatari di un documento che chiede l'allargamento dell'isola pedonale, no. Si tratta di Giorgio Giovagnoli (presidente del consiglio comunale e esponente dei Comunisti italiani e Sinistra democratica), Eugenio Pari (Comunisti Italiani e Sinistra Democratica), Leandro Coccia (Ulivo), Fabio Pazzaglia (Ulivo), Samuele Zerbini (Ulivo), Maurizio Melucci (Verdi), Savio Galvani (Rifondazione comunista).
Molti di loro sono i firmatari del documento contro il "motore immobiliare" dello stadio di qualche mese fa. «Qualche settimana fa», scrivono nella nota diffusa ieri, «i consiglieri che fanno parte della Commissione Cultura hanno visitato la Domus romana, sito archeologico di straordinaria importanza e sicuramente unico nel suo genere e quindi di inestimabile valore, che verrà riaperto il 7 dicembre.
In quell'occasione diversi consiglieri osservando i lavori di rifacimento del corso Giovanni XXIII, una parte del quale da Piazza Ferrari al Corso d'Augusto era già completata, auspicavano che non fosse più riaperta e che quell'area restasse pedonalizzata per salvaguardare soprattutto dall'inquinamento automobilistico la Domus».
Tra l'altro se il ponte di Tiberio verrà pedonalizzato perchè non invertire il senso di marcia in direzione mare-monte sui Bastioni Orientali e iniziare i lavori per l'allargamento della strettoia lungo il porto canale?»
Nel documento si dice anche che «chiudendo Corso Giovanni XXIII si potrebbe utilizzare, risparmiando denaro, il vigile elettronico e collocarlo in via Santa Chiara per impedire l'entrata delle auto nell'isola pedonale. Fra l'altro se inizieranno i lavori per la sistemazione del Cinema Fulgor, quel tratto di Via Giovanni XXIII e Via Verdi dovrà obbligatoriamente essere chiuso, così come fu chiuso, per alcuni anni, in coincidenza dei lavori per la sistemazione dell'ex Hotel Aquila d'oro.
Prendiamo spunto da queste considerazioni per esprimere la nostra indignazione e rabbia nel constatare come l'isola pedonale nel Centro Storico non esista più in quanto invasa permanentemente da camion, camioncini, trasporto valori, auto e motorini. E pensare che alla fine degli anni '60, fummo la seconda città in Italia, dopo Siena, ad introdurre l'isola pedonale. Oggi, invece, siamo sicuramente fra le ultime città in Italia considerato il traffico di veicoli all'interno dell'isola» .Il vice sindaco Maurizio Melucci, che ha fra l'altro la delega al piano strategico, regala anche più di una speranza. «In linea di principio sono sempre favorevole ad ampliare le isole pedonali. Secondo me la cosa é fattibile».