Pesaro Giuseppina Catalano (liberixpesaro) interviene sugli scavi di Piazzale Matteotti e attacca la Politica del Comune.
Notizia pubblicata il 11 gennaio 2009
Categoria notizia : Cultura
«Un risveglio tardivo: la Domus romana è ormai sepolta». «E’ NECESSARIO il risveglio di una coscienza civica: le proteste sono tardive e la Domus romana è ormai sepolta». Così Giuseppina Catalano, candidata a sindaco nella lista «LiberiXPesaro», interviene sul caso tornato d’attualità in questi giorni.
«LE VOCI, anche autorevoli e competenti che si sono levate in questi ultimi tempi a difesa della Domus romana — scrive la Catalano — , devono fare i conti con la realtà dei fatti. Basta fare una lieve digressione al proprio cammino per affacciarsi sul sito e verificare la copertura già in stato di lavori avanzati e la recinzione del cantiere, che parla ancora più chiaramente, se necessario, di un appalto affidato e quindi di una situazione irreversibile se non a prezzo, sempre che qualcuno decida di provocarli, di interventi giudiziari con i relativi contenziosi legali. Azioni a volte peggiori del male come accade ai rimedi attivati fuori tempo utile.
Le voci di cui sopra, però, erano state anticipate da iniziative istituzionali fatte dentro il consiglio comunale, ma rese note anche sulla stampa, volte appunto a fermare quando ancora si poteva, la decisione di coprire la domus. Decisione che invece è passata sopra soluzioni alternative, a parole dichiarate interessanti dall’amministrazione, è passata sopra la valutazione di un utilizzo più appropriato alla congiuntura economica, dei 70.000 euro necessari per la copertura ed è passata sopra il dovere istituzionale di dare risposte ai consiglieri comunali che hanno presentato le mozioni che riguardano la Domus. Mozioni che giacciono da mesi in attesa di essere discusse in consiglio comunale e sono oggi rese carta straccia dall’appalto di copertura affidato e già attivo.
«COME sosteneva uno dei “liberi” parlando di cultura qualche tempo fa — conclude Giuseppina Catalano — è davvero ora che la coscienza civica dei pesaresi si risvegli e dimostri di non sopportare più le prese in giro di nessuno. E’ ora che la cultura civica dei pesaresi alzi il tiro e miri alla qualità delle piazze e dei palazzi, al prestigio del centro storico, alla conservazione amorevole e ammirata del proprio passato. E’ ora che i cittadini si sentano i veri protagonisti nella loro città e si decidano di far sentire la loro voce e far prevalere le loro scelte, perché sono stufi a sufficienza di non venire informati sul destino delle proprie cose, anche le più prestigiose. A meno di dover concludere che non appartengono alla città e ai suoi cittadini e che non c’è nessuno a cui potersi rivolgere per avere risposta e colloquio».
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