
Momenti sani di festa per tutti, con molte finalità benefiche
Notizia pubblicata il 03 agosto 2009
Categoria notizia : Sagre Feste
SONO una quarantina le sagre che si svolgono a Faenza e dintorni, organizzate da parrochie o associazioni sportive, aderenti al Comitato Feste e Sagre.
Il Comitato nacque nel 1992 per poter realizzare economie di scala con l’acquisto in comune di varie strutture (cucine, frigoriferi, tavoli, sedie, transenne), quindi con un contenimento di costi per le varie parrocchie o associazioni organizzatrici. Oggi questo è diventato un mondo molto più vasto di quanto si possa immaginare: basti pensare che le feste più grandi possono contare sul lavoro di trecento volontari e riescono a mettere a tavola fino a duemila persone in una serata.
Fra l’altro, è un mondo che non sta soffrendo la crisi attuale. «I primi dati di una stagione che per noi inizia a marzo e si conclude a novembre — dice il presidente del Comitato, Imerio ‘Peo’ Calderoni — confermano che non c’è calo. In primavera abbiamo registrato una tenuta sostanziale, anzi, il numero di visitatori in alcune sagre è perfino aumentato». La formula è semplice: «Facciamo passare una serata, con cena e spettacolo, a costi alla portata di tutti; chi viene alle nostre feste, spende dai nove agli undici euro. Ma per continuare su questa strada, per noi è essenziale mantenere prezzi bassi e continuare a fare forza sul volontariato».
«MOLTE famiglie ormai non mangiano più in casa, nemmeno alla sera e durante la settimana. Dopo una giornata di lavoro – approfondisce Calderoni — piuttosto che mettersi in cucina, si preferisce uscire. Ecco che le sagre danno l’apportunità di mangiare con poca spesa, offrendo spettacoli musicali o di altro genere, che nella grande maggioranza dei casi sono a offerta libera, salvo alcuni nomi della musica e del cabaret nazionale».
INSOMMA, la sagra come una ricetta anticrisi. «È un sano momento di aggregazione e spesso — conclude Calderoni — ha finalità benefiche: il ricavato delle feste viene investito dalle parrocchie per migliorie strutturali, dalle organizzazioni sportive o culturali per finanziare la propria attività, e da enti benefici per sviluppare le proprie iniziative. Non ultimo, le sagre mantengono in vita alcuni aspetti del folklore locale che, altrimenti, andrebbero perduti. Per esempio, quest’anno stiamo organizzando la quarta edizione del campionato di ‘zachégn’, un antico gioco popolare romagnolo, con un calendario di tornei disputati nelle feste del nostro Comitato”.
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