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Il Caso Mon Amour

Notizia pubblicata il 17 ottobre 2007



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Righetti si ribella E la Riviera brinda con lui

"VOGLIONO chiudermi il locale, perchè dicono (é tutto da dimostrare...) che non ho rispettato il divieto sulla vendita degli alcolici dopo le 2? Bene: io venerdì e sabato al Mon Amour organizzo la festa della birra: il primo bicchiere si paga, il secondo l'offriamo noi!".

Più che un brindisi é una sfida quella lanciata da Paolo Righetti, proprietario del Mon Amour e storico imprenditore delle notti della Riviera. "Io resto aperto, tutto il weekend. Venerdì faccio pure una festa, voglio vedere cosa succede...".

PER RIGHETTI non può certo essere peggio di quello che é avvenuto sabato notte.

"E' assurdo, il carabiniere che ha fatto il verbale, ma che si trovava in realtà  in discoteca come cliente, sostiene di averci visto infrangere la legge, mentre la Questura, pochi minuti prima, non ha avuto nulla da obiettare... Col mio avvocato ci opporremo sicuramente al provvedimento".

Che deve esser preso dal Comune.

"Ancora non é arrivato il verbale dei carabinieri - precisano da palazzo Garampi - ma una cosa é sicura: noi applicheremo la legge, ma senza infierire. Una settimana di chiusura forzata (che é il minimo della pena prevista, ndr) per una discoteca é già  un bel danno!".

MA SUI CASI del Mon Amour e del Fuoriposto (il discobar di Santarcangelo che rischia la chiusura per aver servito dopo le 2 alcune birre) il direttivo di Confcommercio prende le distanze: "La legge é discutibile e sbagliata quanto si vuole, ma é una legge e va rispettata.

E noi, ai nostri associati, avevamo spiegato molto chiaramente come comportarsi e quali sono i locali che, dopo le 2, devono sospendere la vendita degli alcolici".

Le polemiche non si placano, e la Cna, che ribadisce la contrarietà  alla nuova legge, fortemente dannosa a una realtà  come Rimini "che é la capitale della notte, e non é paragonabile a nessun'altra città ".

Per domani organizza un'assemblea pubblica in Camera di commercio con politici e imprenditori.

E a proposito di politici, ora i consiglieri provinciali di An Claudio Di Lorenzo e Filippo Airaudo, chiedono alla Provincia "di far sentire la propria voce per modificare la legge, e dare vita a un provvedimento più attento alle esigenze del nostro territorio".