Addio a Risi, il regista che inventò la Riviera
Notizia pubblicata il 08 giugno 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
E' STATO uno dei 'padri' della commedia italiana. E, soprattutto, uno dei registi che, insieme a Fellini, ha saputo interpretare e raccontare meglio la Riviera. Tanto che a Riccione se li ricordano ancora quei memorabili giorni in cui Dino Risi, scomparso ieri mattina nella sua casa romana ai Parioli, alla veneranda età di 91 anni, girava le scene de L'ombrellone con Enrico Maria Salerno, Sandra Milo e Lelio Luttazzi.
Era il 1964, e Risi portò un 'pezzo' di Cinecittà in Riviera per realizzare «un film di costume», che raccontasse l'Italia del boom e delle vacanze di massa. Così ne L'ombrellone le vicende dei vari protagonisti (Enrico Maria Salerno, il marito ingegnere, la Milo, moglie tutto pepe) s'intrecciano sullo sfondo di una Riccione chiassosa e festaiola, presa dal regista de Il sorpasso e Pane, amore e fantasia a luogo simbolo delle spiagge italiane.
Venticinque anni dopo, in un'intervista rilasciata a Gianfranco Miro Gori, Risi raccontò di aver scelto di girare L'ombrellone in Riviera perchè « a quei tempi Riccione era emblematica. Pullulava di gente. Insomma, era la grande spiaggia degli italiani. Una spiaggia bellissima, un mare bellissimo, e grandi attrezzature... Ne ho avuto conferma quando ho iniziato a girare: quell'affollamento era davvero eccitante, Riccione era la spiaggia come la volevo io».
Non più tardi di quattro anni fa Sandra Milo, in una serata nella Perla, ha rivelato poi di essersi divertita parecchio durante le riprese del film di Risi, non solo sul set... Il grande regista, invece, da queste parti non si é più praticamente visto. «In questi ultimi anni ha condotto una vita molto appartata, lontana dalla mondanità del cinema», ricorda il direttore della Fondazione Fellini, Vittorio Boarini. Che più volte l'ha invitato, a Rimini e a Bologna, «ma sempre senza successo. Purtroppo Risi, in maniera molto cordiale, ha sempre rifiutato». «Anche quando lo intervistai, nel 1989 - ricorda Gori - mi offrii di andarlo a trovare, a Roma. Ma lui preferì fare l'intervista al telefono».
(foto di http://www.flickr.com/photos/cronai)