Cattolica Rumori, gli imprenditori: 'Noi stiamo con i locali', 'Così è a rischio l’anima giovane di Cattolica'
Notizia pubblicata il 24 luglio 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
IL DIBATTITO sulla vocazione turistica della Regina si infiamma dopo la notizia della guerra ai rumori e ai locali da parte del comune. Sabato mattina si terrà un incontro tra sindaco e i gestori dei locali a rischio di chiusura anticipata alle 2.
Ed ora c’è chi chiede a gran voce di salvare l’anima giovane della città. «Da qualche anno Cattolica si è riscoperta città per i giovani e sarebbe un peccato perdere questa nuova vena — dice Paolo Gerani, imprenditore —: io amo Cattolica, ci vivo e credo che ammutolire i locali di via Fiume sia un grosso sbaglio. Il target giovanile è un’ottima risorsa per tutto il tessuto turistico e per la città stessa».
A TANTI sta a cuore il futuro di questa cittadina, ma serpeggia anche la paura che la linea conservatrice di albergatori ed operatori prenda il sopravvento: «Sono davvero preoccupato per il futuro di Cattolica — dice Filippo Ricci, noto commercialista locale — si rischia di ridurre la città ad un ricovero per anziani con la chiusura di tutte le attività extralberghiere: sarebbe la morte del turismo. Se si mettono lacci e lacciuoli alle attività con la guerra alla musica, ma anche all’occupazione di suolo pubblico, li si fa chiudere.
E consideriamo che siamo già in un momento di crisi generale. A mio parere si dovrebbe andare nella direzione opposta». Gli fa eco Giuseppe «Pippo» Bologna, bagnino e imprenditore: «Io credo che valga il motto per altre località turistiche all’avanguardia — spiega — in inglese suona così: no music, no dance, no life. E credo che la dica lunga come in assenza di ballo e divertimento venga a mancare la vita in un luogo turistico.
Io sto con i commercianti e con gli esercenti, loro rendono Cattolica appetibile da un punto di vista turistico, e poi come chiede qualcuno perché non potenziamo il servizio di controllo in strada contro il caos e gli schiamazzi con più vigili?». Ma intanto l’assessore alla Polizia Municipale Astorre Mancini ribadisce: «Non vogliamo spegnere la città, crediamo anche noi nei giovani, vogliamo solo che si rispettino le regole. Sono le stesse categorie economiche a chiedercelo, e sino ad oggi in qualche caso si è davvero superato il limite del buonsenso».
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