Dialogo col sepolto vivo di Franceschi al Duse di Bologna - 13-14 gennaio
Notizia pubblicata il 09 gennaio 2009
Categoria notizia : Spettacoli
Va in scena al Teatro Duse di Bologna, il 13 e il 14 gennaio, "Dialogo col sepolto vivo", monologo scritto e interpretato da Vittorio Franceschi, con la regia di Marla Moffa. Lo spettacolo verrà successivamente presentato in vari teatri emiliano-romagnoli, fra cui quelli di Castel Maggiore, Budrio, Rimini e Sant´Agata Bolognese.
Chi è il "sepolto vivo"? Chi è quest’uomo, imprigionato sotto le macerie della propria casa, in una città che è Bologna ma potrebbe essere Roma, Londra, New York, qualunque città del mondo? E di quale terribile evento si sta parlando? una guerra? un terremoto? Chi è l’uomo sepolto che sembra parlarci anche se non ne sentiamo la voce? E il suo fratello gemello che scava per liberarlo, chi è? Non lo sapremo mai. Ma è poi così importante saperlo? Dialogo col sepolto vivo parla di questo. Una sorta di bilancio – spiega Vittorio Franceschi – con cui presentarsi all’appuntamento. Ci siamo dentro tutti. Più o meno. Soprattutto una generazione, quella che ha creduto di poter cambiare il mondo. L’arte teatrale, come tutte le arti, ha oggi la funzione di sempre: far riflettere, seminare inquietudine, restituirci l’immagine nostra e del mondo in cui viviamo liberate dalle scorie che deformano la verità e la tengono lontana dai nostri occhi. Non bisogna mai essere troppo rassicuranti. Per sua natura, l’artista è un essere inquieto e si pone mille domande, sapendo benissimo che non ci sono risposte plausibili.
Vittorio Franceschi, attore, autore e regista teatrale, dopo le prime esperienze di teatro-cabaret all’inizio degli anni ‘60, ha lavorato per diversi anni al Teatro Stabile di Trieste. Nel 1968, con Dario Fo e Franca Rame, è tra i fondatori dell’associazione Nuova Scena che dà vita a un circuito teatrale alternativo. Dopo l’uscita di Fo e Rame per divergenze politiche, resta alla guida di Nuova Scena fino al 1981, trasferendone la sede da Milano a Bologna e trasformandola in cooperativa. Fra i suoi testi rappresentati in quegli anni, Un sogno di sinistra, La ballata dello spettro e L’Amleto non si può fare. Nel 1988 scrive la commedia Ordine d’arrivo. Nel 1991 va in scena Scacco pazzo per la regia di Nanni Loy, da cui nel 2002 viene tratto l’omonimo film diretto da Alessandro Haber. Nel 1992 Jack lo sventratore viene rappresentato in prima nazionale al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel 1999 scrive Cabaret da viaggio e L’uomo che mangiava i coriandoli cui segue nel 2001 La signora dalle scarpe strette. Nel 2004 pubblica il volume in versi Stramba Bologna sghemba, nel 2005 scrive Il sorriso di Daphne e nel 2007 porta in scena Dialogo col sepolto vivo.
Come attore, ha lavorato nei principali teatri stabili italiani e con la Comédie de Genève. Ha interpretato ruoli come Tartufo, Edipo, Godson in Das Kapital di Malaparte, Robespierre ne L’affare Danton per la regia di Andrzej Wajda, Gloucester nel Re Lear messo in scena da Glauco Mauri, Hauk-Sendorf ne L’affare Makropulos e Sampognetta in Questa sera si recita a soggetto, entrambi con la regia di Luca Ronconi, Rousseline in 1000 franchi di ricompensa di Hugo con la regia di Benno Besson. È stato Borkman nell’omonimo dramma di Ibsen e Nicolaj Trileckij nella Commedia senza titolo di Cechov diretti rispettivamente da Massimo Castri e Gabriele Lavia. Nel 2007 è Nicolaj Ivanovic Saryncev in Svet - la luce risplende nelle tenebre di Tolstoj con la regia di Marco Sciaccaluga. Ha inoltre collaborato con registi quali Walter Pagliaro, Alessandro D’Alatri, Gigi Dall’Aglio, Sandro Bolchi, Luciano Damiani, Mario Missiroli, Aldo Trionfo. Recentemente ha ricevuto il premio “Nettuno d’oro” dal Comune di Bologna. È condirettore della Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone” di Bologna, dove insegna recitazione.
Info (Teatro Duse - Bologna): 051 226606