Polenta e ravioli ecco il segreto del successo, Depardieu ospite a Gnam
Notizia pubblicata il 12 ottobre 2007
Categoria notizia : Musica
PROFUMATAMENTE pagato per parlare di ciò che gli sta più a cuore insieme al cinema: la cucina.
Davvero il massimo per l'istrione Gèrard Depardieu, 59 anni, che l'altra sera a Parma nell'ambito della rassegna "Gnam" non ha deluso le attese regalando al pubblico ('sold out' al Teatro al Parco) risate e nozioni gastronomiche da provetto cuoco.
Depardieu, da dove nasce questo amore per la cucina?
"Dal cinema. O meglio, dal set. Prima del ciak gli attori di solito effettuano esercizi per concentrarsi, io invece mangio o addirittura cucino. Da questo punto di vista ho preso da Jean Gabin (col quale ha girato nel 1973 Due contro la città ): prima del ciak mi portava al ristorante e lì ci abbuffavamo. A lui piaceva molto il burro e lo metteva su ogni piatto. Il tutto innaffiato con almeno due buoni vini. Poi andavamo sul set. Ricordo che una volta per girare una scena di due minuti impiegammo una settimana...".
Lei ha pubblicato il libro "La mia cucina" nel quale raccoglie le sue ricette preferite, ed é titolare di due ristoranti, inoltre produce vini e olio. Meglio il cibo o il cinema?
"Preferisco mangiare. Perchè non si fa fatica (ride, ndr) e il cibo lo si trova dappertutto. Anche nei posti dove non c'é nulla, alla fine, si riesce a mangiare. Perchè la terra regala sempre qualcosa".
Da piccolo ha patito la fame.
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"Eravamo una famiglia poverissima e riuscivamo a mangiare solo la prima settimana del mese. Così mi arrangiavo e spesso mi servivo nell'orto degli altri. Quante volte sono stato rincorso dai vicini!".
Ora si può permettere qualsiasi prelibatezza. Al cinema, nel 2000, ha interpretato “Vatel", cuoco di pranzi raffinati. E' questa la cucina che preferisce?
"No. Adoro i piatti semplici, quelli facili da cucinare e che possono essere mangiati anche dopo tre giorni. Penso al manzo con le carote, all'agnello coi fagioli o ai fagiolini con aceto e cipolla. Credetemi, sono prelibatezze"
Meglio la cucina italiana o francese?
"Italiana. Da voi c'é il rispetto del cibo, del prodotto. E la gente ha ancora il piacere, il gusto di andare al mercato a vendere e ad acquistare. In Francia queste cose le abbiamo perse. I prodotti non vengono più rispettati. In Italia la verdura ha un altro gusto, é eccezionale. E che dire dell'olio di oliva?".
Quali sono i piatti che preferisce? "I ravioli. E la polenta. Sono innamorato della polenta. Quanta ne ho mangiata all'epoca di Novecento che girai nel 1976 con Bertolucci nel parmense. La cucino anche nel mio ristorante di Parigi e i francesi ne vanno pazzi".
Qual é il piatto giusto per conquistare una donna?
"Farla ridere. Ridere e ancora ridere".
Proviamo a ribaltare la domanda: il piatto che fa scappare una femmina?
"Sono diversi: la lingua di vitello, le palle del montone, la testa del gallo e la trippa. Tutti cibi che nel Medioevo le donne, a ragione, adoravano. Oggi invece sono ritenuti disgustosi. E' il mondo che cambia...".
Trigliceridi e colesterolo: ma le capita di farci i conti?
"Come no. Mi hanno aperto come si fa con un maiale e mi hanno rimesso a posto grazie a cinque by pass.
Ora se il colesterolo si alza, c'é la pillola. La prendo e, puff, si abbassa".
Dal 16 novembre, Depardieu sarà al cinema con L'abbuffata, un film di Mimmo Calopresti con, tra gli altri, Diego Abatantuono, Valeria Bruni Tedeschi e Nino Frassica. Anche qui, guarda caso, si parlerà di cibo.
foto by bertrand_blog