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High School debutta all’Europauditorium

Notizia pubblicata il 27 febbraio 2009



Categoria notizia : Eventi


CERTE VOLTE basta un attimo, un momento particolare, una scelta fatta per intuito e tutto cambia, la tua vita e quella di tanti altri.

E’ capitato così a Saverio Marconi, uomo di spettacolo a tutto tondo che un giorno ha avuto l’intuito di puntare tutto sul musical, di cercare talenti per un genere che non sembrava apprezzato in Italia.

E’ bastato quell’attimo ed è cambiata ogni cosa, per Marconi, per i tanti attori, ballerini, coreografi che poi hanno lavorato con lui, per la storia del teatro che ha preso una piega più lieve, più colorata, a passo di danza.

Oggi porta la firma di Saverio Marconi High School Musical, la versione teatrale del celebre film della Disney che sta spopolando in giro per l’Italia e la tournée va avanti a tempo indeterminato. Lo spettacolo debutta stasera all’Europauditorium di Bologna dove resterà fino a domenica (sabato doppia recita, alle 16.30 3 alle 21).

E ancora, sempre in tournée in questo periodo, c’è un classico del genere, l’origine di tutto, quel A Chorus Line che ha indicato la strada a tutto il resto. Una vita da vagabondo, quella di Marconi, regista, direttore artistico, talent scout, insieme con la sua Compagnia della Rancia, nate e cresciuta a Tolentino, nelle Marche.

Marconi, è intatto il suo entusiasmo per il musical?
«Intatto e forse ancora più grande: la verità è che sono rimasto un fanciullo e mi diverto, io per primo. La mia avventura nel musical è nata per caso, per sfida mentre tutti mi davano per matto. Oggi posso dire di aver vinto quella scommessa, ho portato a teatro le famiglie, i giovanissimi, ha tentato di inventare il pubblico del futuro».

E davvero c’è il pubblico di domani tutte le volte che va in scena “High School Musical”, un tifo da stadio e una partecipazione senza precedenti. Quale il segreto di un successo tanto travolgente?
«Intanto abbiamo riproposto fedelmente personaggi e storie già visti in televisione e i ragazzi riconoscono i loro beniamini. E poi i ragazzi del cast sono affiatati e pieni di talento: ci divertiamo come fossimo in gita scolastica ma poi, quando si lavora, si fa sul serio. Ho provato a far capire loro, e a trasmettere al pubblico, che a teatro non si gioca, che ti devi spendere senza riserve altrimenti, sotto al palco, si sente la finzione. Mi pare che in questa produzione ci siamo riusciti e ne sono felice».

E poi c’è “A Chorus Line”, che la compagnia di Marconi ha già portato in scena nel 1990. Oggi dietro le quinte c’è anche Baayork Lee nelle vesti di co-regista, collaboratrice di Michael Bennet ed interprete del cast originale della prima edizione del musical a Broadway. E’ il teatro nel teatro, c’è una linea bianca a dividere lo spazio del coro da quello delle star, a segnare la distanza tra i sogni e la realtà vera.
Teatro nel teatro o forse vita vera, tutta qui l’attualità di questa storia sempre vera e viva?
«E’ il bello dei grandi classici, è la forza delle cose fatte a regola d’arte. Mi appassiona questo mio momento, in bilico tra la modernità e la freschezza di “High School” e la tradizione di “A chorus line”». Che c’è ancora da fare per Marconi?
«Mi piacerebbe avere tempo per stare a casa, con i miei cani, nella campagna marchigiana. Un posto che non cambierei con il più bell’attico di Piazza di Spagna. E poi, vorrei che ci fosse qualcosa di nuovo da mettere in scena, qualche storia davvero inedita ma per questo c’è da aspettare ancora, serve talento vero e abilità nel muovere le parole».

Intanto si dice nell’ambiente che Marconi firmerà un musical ispirato alla storia di San Francesco, poesia e preghiera vera. A che punto è con questo sogno?
«Siamo a poco più del sogno, appunto, alla fase dei lavori in corso nei pensieri. Un progetto ancora lontano ma, credo, reale e forse necessario».

foto by http://flickr.com/photos/omegaman/