Luca De Filippo ritrova quelle "voci" del padre Eduardo
Notizia pubblicata il 11 marzo 2008
Categoria notizia : Spettacoli
SOSPESA TRA SOGNO E REALTà€, anzi, avviluppata e irretita tra il piano onirico e quello del reale, Le voci di dentro é tra le commedie di Eduardo più ricche di simboli e significati. «Un testo che si inserisce nel filone del fantastico eduardiano - dichiarano gli stessi Luca De Filippo e Francesco Rosi che della piéce sono rispettivamente attore e regista - con l'ambiguo rapporto sogno-realtà che esprime profondamente gli umori del suo tempo, quello di un Paese poco fiducioso in un'autentica rinascita, come se gli orrori della guerra, ancorchè finita, avessero contaminato la coscienza delle persone…».
IL TEATRO MASINI di Faenza, stasera, domani e giovedì alle 21 apre le porte proprio a questa commedia che oltre che al figlio dell'autore, vedrà in scena anche Gigi Savoia, Antonella Morea, Marco Manchisi e Carolina Rosi, la figlia del regista. Scritta e rappresentata per la prima volta nel 1948, chiude il ciclo delle opere dell'immediato dopoguerra.
Eduardo stesso la collocava a chiusura di un discorso unico e coerente, aperto da Napoli Milionaria! e continuato con Filumena Marturano, Questi fantasmi e Le bugie con le gambe lunghe. La commedia ebbe subito molto successo. La gente, anche se spiazzata da tanta anticipazione, riuscì a cogliere il lato amaro di quello che Eduardo aveva voluto dire: la famiglia come luogo di gelosia, di rancori, di odi nascosti.
E la cronaca di oggi fornisce un lungo elenco dei tormenti e delle violenze insopportabili che si consumano tra le mura domestiche. Eduardo dunque profeta di sventura ma di un'attualità sconcertante nel tracciare la storia di Alberto Saporito, perseguitato dall'incubo del delitto commesso da una famiglia di tranquilli borghesi che non esita perfino a denunciare, tanto ci crede.Â
(http://www.flickr.com/photos/siby)
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