David Byrne la fantasia in tutù
Notizia pubblicata il 23 aprile 2009
Categoria notizia : Musica
APPUNTAMENTO d’eccezione per il festival L’Altro suono, che stasera alle 21 al teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena ospita David Byrne, mente creativa dei Talking Heads, impegnato in un tour internazionale per il nuovo disco scritto e prodotto insieme a Brian Eno.
Con lui un gruppo formato da Mauro Refosco alle percussioni, Paul Frazier al basso, Graham Hawthorne alla batteria, Mark Degliantoni alle tastiere, Kaissa Doumbe Moulongo, Ray Frazier e Jenni Muldaur alle voci e i danzatori Lily Baldwin, Steven Reker e Natalie Kuhn. E si annuncia un concerto sorprendente... dove spunta anche un numero in tutù.
DAVID BYRNE e Brian Eno debuttarono come co-autori del loro primo album a quattro mani nel 1981, con la pubblicazione di My life in the bush of ghosts. Pubblicato lo scorso agosto, il nuovo album Everything That happens Will Happen Today (tutto ciò che accade, accadrà oggi) è il coronamento di un anno di lavoro di composizione, registrazione e viaggi tra New York e Londra. Rispetto al lavoro di quasi trent’anni fa, il disco rappresenta non tanto un collage quanto una raccolta di canzoni. Se Bush of ghosts riuniva i contributi di undici musicisti di supporto accanto a una serie di voci “casuali” — da estratti di talk-show radiofonici a canti di montagna libanesi — quest’ultimo album presenta invece quasi esclusivamente voce e testi di Byrne a completamento delle tracce elettroniche di Eno.
«ALL’AVVIO di questo progetto abbiamo subito capito che ci stavamo cimentando in un genere definibile “gospel elettronico”, una musica dove il canto diventa l’elemento centrale, ma i cui orizzonti sonori normalmente non sono associati a questo genere — riferisce Brian Eno —. L’idea è nata dal mio amore di lunga data per la musica gospel, che, curiosamente, è stata involontariamente avviata da David e dai Talking Heads».
IL TOUR di David Byrne, che affianca l’uscita del disco, attraversa Europa, Stati Uniti e Australia, ed è incentrato sulle nuove composizioni, ma rilegge anche alcune collaborazioni con Eno, tra cui alcuni brani tratti dagli album storici dei Talking Heads. «I concerti dal vivo — spiega Byrne – si propongono in parte di ricollegare il nuovo materiale a quello elaborato 30 anni fa».
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