Buoni i Dati Turistici su Rimini del 2007
Notizia pubblicata il 26 gennaio 2008
Categoria notizia : Turismo
I NUMERI valgono più dei cattivi pensieri, delle sensazioni e dei gridi d'allarme. I numeri, diffusi ieri dalla Regione nel rapporto annuale sul movimento turistico dell'Emilia Romagna, dicono che Rimini e la Riviera nel 2006 (ancor più del 2007) hanno risalito la china.
LE STATISTICHE REGIONALI SU
Così Rimini sta
Il confronto con il 1999: perdita secca
 Registrando il discreto
aumento di presenze e arrivi, e recuperando quote di mercato del turismo straniero, che nel 2006 é cresciuto del 6,16% rispetto all'anno precedente. E visto che anche i primi undici mesi del 2007 stanno confermando il trend positivo, c'é da essere ottimisti.
LA CRESCITA, d'altra parte, é evidente. Nel 2006, secondo il rapporto, nel Riminese sono arrivati 2 milioni e 835mila turisti, pari al 34% di tutti quelli che hanno scelto l'Emilia Romagna (passati, complessivamente, a 8 milioni e 341mila). Ma il dato é ancora più positivo se si guarda alla presenze: a Rimini sono state 15 milioni e 455mila, il che significa che da sola la nostra provincia ha rappresentato il 41,2% delle presenze (36 milioni e 223mila) di tutta l'Emilia Romagna.
Rimini dunque come traino per tutto il turismo emiliano romagnolo, seguita da Ravenna (16,9% delle presenze totali in regione) e da Forlì-Cesena (14,2%). Il 2006 si é chiuso con un discreto aumento di arrivi (+2,9%) e presenze (3,2%) rispetto al 2005. Un incremento significativo, anche se inferiore alla media regionale, che ha ottenuto il 4,6% in più di arrivi e il 3,5% in più di presenze. Ma Rimini tiene, ed é soprattutto il confronto col 1999, a mostrare come ci siano segnali importanti di ripresa per il turismo della Riviera. Nel 1999 le presenze avevano infatti toccato quota 14 milioni e 861mila, con i picchi di giugno (2,7 milioni), luglio (3,7), agosto (4,6) e settembre (1,6). Nel 2006 le presenze sono state quasi un milione in più, ma distribuite diversamente: oltre 1 milione e 352mila nel periodo da gennaio ad aprile, quando nel 1999 si superarono di poco le 883mila presenze, mentre nei mesi di agosto e settembre rispetto al 1999 c'é stato una flessione di circa 400mila presenze (5,8 milioni contro 6,2). Più che positivo il raffronto sugli arrivi, che sono stati nel 2006 2 milioni e 835mila, contro i 2 milioni e 487mila del 1999: sette anni fa solo nel mese di agosto andò meglio (649mila, contro i 613mila di due anni fa), mentre per il resto il 2006 si conferma molto positivo.
I dati dunque sono con la Riviera, e in particolare con Rimini. Nel 2006 da solo il capoluogo ha fatto praticamente quasi la metà delle presenze di tutta la Riviera (7 milioni e 445mila), e registrato 1 milione e 481mila arrivi. Nel raffronto con il 1999, l'aumento é consistente: più 163mila negli arrivi, e più 153mila nelle presenze. Soffre, é vero, agosto (230mila presenze e quasi 30mila arrivi in meno), ma in compenso quasi tutti gli altri mesi denotano un forte incremento, sia in termini di arrivi che di presenze. «Non era un risultato per nulla scontato – fanno notare da palazzo Garampi – visto che negli ultimi 7 anni c'é stata una fortissima concorrenza dall'estero, a partire dalla Spagna, e che internet e voli low cost hanno rivoluzionato il mondo della vacanza».
EPPURE, nonostante le rivali e i cambiamenti, Rimini ha retto e, negli ultimi due anni, é riuscita pure a migliorarsi. «Ma questo lo dobbiamo anche e soprattutto al turismo 'destagionalizzato', legato a fiere e congressi.
Dobbiamo riprenderci il turismo balneare. E anche se i dati ci danno ragione - sottolinea il vice sindaco e assessore al Turismo, Maurizio Melucci - mai come oggi Rimini si trova di fronte a uno dei più delicati bivi della sua storia. O si cambia, diventando sempre più competitivi, o ci si ferma... E solo premendo sull'acceleratore dell'innovazione possiamo cambiare». E' in questo senso, conclude Melucci, «che diventano fondamentali la riqualificazione del lungomare, della spiaggia e dei servizi, la riduzione del traffico e il miglioramento del trasporto pubblico (a partire dal Trc). Ma l'innovazione deve arrivare anche dal privato, con la riqualificazione commerciale».