Quattrocento posti auto ‘sull’acqua’. Polemiche e valutazioni sul piano di riassetto dell’area della stazione Fs
Notizia pubblicata il 22 giugno 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
UNA FETTA della testata della Darsena di città potrebbe essere sacrificata, e quindi tombata, per il riassetto urbanistico e funzionale della stazione ferroviaria. E’ una delle ipotesi contenute nel protocollo d’intesa che il Comune sottoscriverà dopodomani con Regione, Rete ferroviaria italiana, Fs Sistemi urbani e Autorità portuale.
Il passo successivo sarà la redazione di uno studio di fattibilità per sostituire il passaggio a livello di via Alberoni con un sottopasso carrabile; e di un secondo studio sul tombamento della parte terminale del Candiano. I due studi saranno la base di partenza per un concorso di progettazione per superare quella ‘barriera’ che oggi separa il centro città dal suo sbocco al mare. L’ipotesi che una parte, anche se limitata, della via d’acqua, venga cementata, suscita reazioni fortemente negative.
Tra le alte si segnalano quelle di Alvaro Ancisi e Gianfranco Spadoni di Lista per Ravenna. In particolare, il capogruppo della lista civica, parla di «decisione già acquisite» che produrrebbero interventi «di sconvolgente violenza demolitoria». Ancisi richiama quindi il fatto che qualsiasi futura scelta urbanistica sulla zona potrà avvenire solo successivamente, con l’esame e l’approvazione del Piano operativo della Darsena «ancora tutto da discutere». Una delle preoccupazioni maggiori è che l’intervento in realtà sia finalizzato a favorire speculazioni, come la nascita di un grande parcheggio interrato nell’area sottratta all’acqua.
L’ASSESSORE all’urbanistica, Gabrio Maraldi, su questo punto è molto chiaro. «Piazzale Aldo Moro offre oggi circa 150 posti auto. L’area potrebbe essere riconvertita nell’ambito del piano di riqualificazione della stazione ferroviaria. In questo contesto — sottolinea — pensiamo a un nuovo parcheggio con un’offerta di posti auto poco più che raddoppiata rispetto all’attuale». Maraldi aggiunge che l’ipotesi di parziale tombamento della parte finale del Candiano risale addirittura al Prg 93. «Non è certo una novità.
E’ ripresa in vari strumenti urbanistici successivi, fra cui il master plan di Boeri che lancia la suggestione della piazza sull’acqua. Ora, a me sembra difficile che si possano fare sottopassi e sistemare l’intera zona ferroviaria senza toccare la parte acquatica. Ma avremo valutazioni più compiute dopo il concorso di progettazione. Rinvierei ogni giudizio a quel momento».
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