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Dal vivo alla Festa della birra a Fenil del Turco

Notizia pubblicata il 06 luglio 2009



Categoria notizia : Eventi


PIÙ FAMOSE di lui sono le canzoni che ha scritto per alcuni dei volti più noti della musica italiana, ma la sua carriera di cantautore è appena all’inizio e presto si sentirà parlare molto di lui, perché l’uscita del suo primo album è prevista per fine estate.

Dopo il suo nuovo singolo “Lo so, sei tu”, Daniele Ronda sbarca in Polesine, ospite. stasera alle 21.30, della Festa della birra a Fenil del Turco.
Autore di alcuni dei testi più amati dagli estimatori della musica pop italiana (come “Almeno stavolta” e “Lascia che io sia” di Nek e “Baciami adesso” di Mietta), il cantante piacentino ha deciso di dedicare un po’ più tempo ed energie a se stesso e come tappa del suo tour estivo, che anticipa l’uscita del suo primo disco “Da parte”, ha scelto anche Rovigo.Daniele, come è arrivato fin qui?

«Sarò in tour tutta l’estate, per anticipare il mio primo disco che uscirà a settembre. Molte delle mie date sono venete, perchè devo dire che questa regione finora mi ha dato molte soddisfazioni. Sono già stato nel vicentino e nel padovano, e le persone che partecipano alle sagre e alle feste paesane mi hanno accolto molto bene, mi sembra che qui la gente sia più aperta alle novità...».
Da maggio il suo singolo “Lo so, sei tu” è in programmazione nelle radio italiane e disponibile per il download sul web. Che cosa significa questo?
«I mercati digitali sono la nuova frontiera della musica. Ci sono siti dai quali è possibile scaricare brani pagando meno di un euro a pezzo. Per noi è il modo più facile per farci conoscere e far circolare la nostra musica. Capisco molti giovani che scaricano musica pirata dal web e non li biasimo, capisco quanto possa costare per un ragazzo...ma credo che se sapessero che così non colpiscono le grandi multinazionali ma gli artisti che seguono, non lo farebbero più. Questi mercati digitali ci permettono anche di avere più risorse da investire nei progetti futuri, contribuendo così a far vivere il mondo della musica».
Il progetto di diventare cantautore, oltre che autore, è nato successivamente o è sempre stata questa la sua aspirazione?

«In realtà io nasco come cantautore. Nel 2004 ho partecipato al Festivalbar con un mio brano, “Come pensi che io”. Poi ho sospeso, ma per poco, questa mia attività e ho cominciato a scrivere per gli altri, lavoro che ho sempre trovato molto stimolante perchè dover entrare nel mondo di un’altra persona mi ha sempre aiutato a far crescere anche il mio progetto personale e soprattutto mi ha permesso di fare sempre la cosa che amo di più. Cantare dal vivo e avere un contatto diretto con il pubblico, come farò durante le mie serate anche quest’estate».
Ha mai avuto occasione di lavorare all’estero?
«Come autore ho lavorato molto nel mondo latino, in sudamerica. Amo molto la lingua spagnola e tra i miei progetti c’è sicuramente quello di tradurre le mie canzoni. Per il mio disco invece sono stato in Inghilterra e ho conosciuto anche il mercato della musica inglese. Devo dire che è molto ben organizzato, ma credo che qui in Italia dovremmo essere un po’ più campanilisti, in fatto di musica, nel senso che dovremmo sostenere di più i nostri artisti. E lo dico da estimatore della musica inglese e americana».

foto by http://www.flickr.com/photos/pigliapost/