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Il Progetto Bologna. E l’antica villa diventa cuore della moda

Notizia pubblicata il 10 febbraio 2009



Categoria notizia : Eventi


PRIMA di Parigi e prima di Milano la Moda abitava a Bologna. Certo, bisogna tornare indietro di cinque secoli, al tempo in cui le sfilate erano monopolio di cavalieri e armigeri, ma sta di fatto che nel ’500 la Dotta era anche la capitale europea di produzione della seta.

Poi, la rigogliosa industria felsinea che dava lavoro a sarti e tessitori fu spodestata da Lione e la nostra città divenne così la prima “vittima” della moda.
Il tema di Bologna e della sua particolare storia legata al costume ed ai “costumi” sarà al centro di cinque incontri, introdotti da Paola Goretti, studiosa del Rinascimento.

Il ciclo dal titolo “Cultura della Moda“ si svolgerà al teatro settecentesco di Villa Mazzacorati, in via Toscana 19, da domani, per tutti i mercoledì, fino al 18 marzo (alle 17.30). La scelta e l’ambientazione non è casuale. «Il nostro scopo — ha spiegato Marilena Frati, presidente dell’associazione Cultura e Arte del ’700, organizzatrice dell’evento — è quello di riaprire il teatro di Villa Mazzacorati e renderlo fruibile al pubblico bolognese e non».

E il progetto è, se possibile, ancor più ambizioso: ricreare attorno al prezioso e antico teatro mignon costruito nel 1763, l’idea degli antichi proprietari, la famiglia Aldrovandi Marescotti, cioè quella di «un polo culturale. togliendo all’Usl, proprietaria della villa adiacente al teatro e in cui oggi ha sede un poliambulatorio, l’utilizzo dell’intera struttura», ha precisato Marilena Frati anticipando anche gli appuntamenti prossimi venturi a Villa Mazzacorati: un’opera lirica ed una mostra itinerante dei macchinari antichi del teatro di Bayreuth in Baviera.
INTANTO SI PARTE con questo ciclo di incontri che ha il sostegno della casa editrice il Mulino, e dell’Ascom. «La nostra presenza ha un duplice obiettivo — ha detto Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom — far conoscere questo teatro e ricordare che ancora oggi la moda è di casa nella nostra città visto la presenza delle ’grandi firme’ e la solida tradizione dei sarti bolognesi, considerati di grande qualità».
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