Le primedonne sulla mappa jazz. Parte la carovana Crossroads
Notizia pubblicata il 22 febbraio 2008
Categoria notizia : Spettacoli
NELL'INCROCIARSI del modern mainstream con andamenti africaneggianti, profumi latino-caraibici, ricercate sonorità europee, stando ai neo-puristi il jazz non dovrebbe rinunciare nè alle vezzose reminiscenze classiche nè a livide meditazioni da cocktail lounge nero.
- BOLOGNA -
 Un'indicazione racchiusa nella scatola magica di Crossroads, nona edizione di una rassegna organizzata da Jazz Network e dall'assessorato alla Cultura della Regione, che dal
29 febbraio al 17 maggio propone in venti tra città e piccoli centri oltre quaranta appuntamenti col jazz nazionale e internazionale. Un cartellone che accoglie un po' tutte le stagioni stilistiche, dal bebop al free, tra suggestive ballade, incantevoli high light e lezioni di avanguardia.
ACCENDONO le luci sulla kermesse il 29 febbraio a Longiano (Teatro Petrella) i Quintorigo, un ensemble italiano che ha saputo costruirsi una fama trasversale, tra il rock più sofisticato e il jazz. Il concerto omaggia uno dei geni più viscerali della musica afroamericana: Charles Mingus. Ma tra le novità intriganti di Crossroads 2008 c'é la folta presenza delle jazzwladies, con star del livello di Roberta Gambarini, torinese residente negli States, premiata dalla critica americana come migliore cantante in attività (Ravenna, Teatro Rasi, 5 marzo in concerto; 4-5 marzo per un workshop) e Dianne Reeves, una delle poche jazz divas canore viventi, presente nel film di George Clooney Good Night, and Good Luck, in quintetto a Correggio (Teatro Asioli, 5 aprile). E molta curiosità desta pure l'esibizione in trio della francese Mina Agossi e della canadese Tèrez Montcalm, il cui recente album Voodoo é stato uno dei best seller del jazz vocale del 2007. Non poteva mancare l'omaggio ai giganti dell'afroamericana, come il trombettista Tom Harrell, in quintetto a Modena (Baluardo della Cittadella, il 26 marzo) o il sublime Cedar Walton in quintetto (Piacenza, Teatro President, il 12).
Altra perla é l'esibizione di Roscoe Mitchell e Wadada Leo Smith, musicisti che hanno scritto una delle pagine più rilevanti della musica afroamericana (il 15 marzo a Castel San Pietro). Nutrita e qualificata la presenza degli italiani, da Paolo Fresu (tre concerti col danzatore Giorgio Rossi, con Gianmaria Testa e col trio "Mare Nostrum"; ad Enrico Rava (imperdibile l'esibizione di Ravenna, Teatro Alighieri, assieme a Galliano e a Jan Lundgren), e Gianluca Petrella con l' Indigo 4 (Correggio, Asioli l'8, work-shop alla Scuola della Musica il 9). Strepitoso, infine, l'"original" di un settetto di ex membri dei Jazz Messengers che rende omaggio al rimpianto leader Art Blakey (Imola, Teatro dell'Osservanza). Una sorpresa sarà il sassofonista Chico Freeman, figlio del leggendario Von, in concerto a Imola in Aprile.