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I big del sound afro-americano hanno trovato la loro orchestra

Notizia pubblicata il 23 maggio 2009



Categoria notizia : Musica


GIUNGE a conclusione, dopo tre mesi e una quarantina di concerti, la decima edizione di Crossroads, festival itinerante organizzato da Jazz Network e dall’assessorato alla cultura della Regione. L’ultima tappa, prevista per questa sera alle 21.15 al Teatro dell’Osservanza di Imola, sarà sfarzosa come si addice a un gran finale.

Sul palcoscenico del teatro imolese salirà infatti la Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale: l’orchestra ha conquistato il podio del più recente referendum Top Jazz, mentre il suo direttore ha vinto in maniera eclatante lo stesso referendum come migliore compositore-arrangiatore. Il concerto, che è una produzione originale del festival Crossroads, sarà incentrato sulle pagine dei più grandi compositori della musica afro-americana: Morton, Mingus, Monk, Miles Davis e il Main Master (ovvero Duke Ellington).

A rendere ulteriormente originale la serata ci penserà il percussionista Don Moye, che siederà nelle vesti di ospite davvero speciale tra le file dell’orchestra. Il concerto è organizzato in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Imola. Fondata nel 1989 da Riccardo Brazzale, che ne cura sia gli arrangiamenti che la direzione, la Lydian Sound Orchestra ha raccolto negli ultimi tempi riconoscimenti adeguati all’elevato livello tecnico e alla forte personalità delle sue proposte musicali.

INTANTO, proprio nella più recente edizione del referendum Top Jazz indetto dal mensile Musica Jazz, Riccardo Brazzale (Thiene, 1960) si è affermato come migliore compositore-arrangiatore. Ma anche l’orchestra ha fatto sentire la sua crescente importanza sulla scena italiana ed europea, piazzandosi al secondo posto nella categoria riservata ai migliori gruppi italiani dello stesso referendum. L’organico dell’orchestra è pressoché stabile e annovera solisti di rilievo, qui chiamati a lavorare in un’ottica collettiva: le pagine musicali ideate da Brazzale sottintendono infatti la partecipazione creativa dei membri dell’orchestra.
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