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A caccia di tartufi, un corso per fido e il suo padrone

Notizia pubblicata il 26 novembre 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Sono quasi 3.000 i tartufai nel riminese, soltanto nei comuni dell’alta Valmarecchia i ‘cacciatori di tartufi’ in regola, muniti di tesserino, sono 500. Per ridurre gli episodi di avvelenamento dei cani, l’associazione Liberi tartufai ha organizzato un corso che si terrà questa sera. Il veterinario Michele Bravin, spiegherà a tutti i soci come comportarsi in caso di avvelenamento del proprio Fido.

Il dottor Antonio Manzo, chirurgo dell’ospedale Ceccarini, darà le nozioni di primo soccorso su come intervenire in caso di malore o incidente dei cercatori. Ci saranno anche corsi di addestramento per adulti e cuccioli. In linea generale i cani da caccia sono ottimi cacciatori, le razze migliori sono il bracco pointer, il cocker, il breton e lo springer, ma con un buon addestramento anche un bastardino può diventare un cacciatore di tartufi.

Raffaele Minichiello, presidente dell’associazione Liberi tartufai di Rimini e Pesaro-Urbino, ha spiegato che i veri tartufai professionisti sono solo poche decine, molto esperti in grado di scovare tartufi di grandi e medie dimensioni che poi vengono acquistati nelle fiere e ai ristoranti. Tutti gli altri tartufai sono appassionati, per loro la ricerca del turbero “d’oro” è una tradizione, come a Sant’Agata Feltria, dove si è appena conclusa la consueta fiera nazionale del tartufo, il rito è stato tramandato da padre in figlio e alcuni giovani hanno seguito il corso ed ottenuto il tesserino prima di aver compiuto i 18 anni.

Minichiello ha svelato anche i prezzi dei preziosi tuberi: il tartufo nero costa dalle 200 alle 300 euro al chilo, mentre quello bianco (il più pregiato) va dagli 800 ai 1000 euro al chilo.