Convegno Su Pier Paolo Pasolini e l'evoluzione della Tv
Notizia pubblicata il 13 novembre 2009
Categoria notizia : Cultura
Pier Paolo Pasolini è stato il primo intellettuale italiano ad intuire la portata rivoluzionaria che la televisione, diffusasi in modo capillare nelle case degli italiani negli anni Settanta, avrebbe avuto sulla nostra società. E prevedeva che questo cambiamento di orizzonte culturale non avrebbe dato buoni frutti. La televisione, scriveva Pasolini, “Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza.
Ha imposto cioè i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un “uomo che consuma”, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neo-laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane”. È interessante analizzare a posteriori le prese di posizione dello scrittore friulano. È quello che intende fare la Cineteca di Bologna nel corso di un convegno in programma a Bologna oggi e domani nella sala del Cinema Lumière dove studiosi, critici cinematografici, registi, sociologi, massmediologi, collaboratori
di Pasolini e professionisti della tv si confronteranno sul tema, alla luce anche di documenti inediti come la conferenza di Pasolini nella sede della Stampa Estera nel 1974 (oggi alle 20:30)