Michele Valbonesi, un pittore da scoprire
Notizia pubblicata il 04 marzo 2009
Categoria notizia : Cultura
“MICHELE VALBONESI e il Settecento minore” è il tema di un convegno di studi che si terrà domani alle 17 al Seminario vescovile.
Approfondirà la figura dell’artista cesenate — Valbonesi nacque a Ranchio nel 1731 e sempre lì morì nel 1808 —, di cui al Museo Diocesano di arte sacra di Sarsina è allestita fino al 31 maggio una mostra monografica. Il convegno è promosso dal Comitato per il Millenario della Cattedrale di Sarsina ed è riconosciuto dall’Ufficio scolastico provinciale come corso di aggiornamento per gli insegnanti.
AD APRIRE i lavori — dopo i saluti dell’assessore Daniele Gualdi e di Franco Faranda della Soprintendenza di Bologna — sarà la stessa curatrice della mostra, il critico d’arte Silvia Arfelli (con la relazione “Michele Valbonesi e i suoi modelli: da Raffaello a Giaquinto”). Seguiranno interventi di don Vincenzo Francia, docente di iconografia presso la Pontificia facoltà teologica mariana di Roma (“La Madonna col Bambino. Ipotesi di letture iconografiche nelle pale d’altare del Valbonesi”), quindi di Paola Goretti, docente di storia del costume alla Libera Università delle Arti di Bologna (“Vestir d’Ecclesia, vestir per guarigione: costumi e paramenti sacri del Settecento minore”), e di Alberto Bondi, storico e ricercatore (“Michele Valbonesi e l’ambiente artistico romagnolo”). Coordinerà il convegno monsignor Gabriele Foschi, presidente del Comitato per il Millenario.
«ABBIAMO cercato — sottolinea Silvia Arfelli — di realizzare un convegno variegato e interessante che consentisse di fare luce su alcune dinamiche relazionali della storia artistica romagnola, che in genere non si studiano sui libri di testo, ma possono essere approfondite solo in momenti specificatamente dedicati. Senza rappresentare espressamente alcuna scuola pittorica, Valbonesi si aggiornò a Cesena sotto l’influenza degli affreschi di Giaquinto, ma anche in contatto con artisti locali quali il Pedretti, il Razzani e quelli dell’ambito cignanesco. Durante un soggiorno di studi a Bologna, attorno al 1755, influirono sulla sua formazione artistica i contatti con le opere di Marcantonio Franceschini, ma anche quelle del Reni e dei Carracci. Il Valbonesi creò quindi un proprio linguaggio che univa suggestioni di ambito romagnolo a soluzioni stilistiche maturate in area bolognese nel periodo della Controriforma e che ritroviamo nelle pale d’altare eseguite per quella che era la Diocesi di Sarsina».
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