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Il prof. Prodi torna in cattedra per parlare di giovani e politica

Notizia pubblicata il 26 marzo 2009



Categoria notizia : Cultura


PER TRE GIORNI Forlì diventa la capitale degli studi incentrati sulle nuove generazioni. Da oggi a sabato si tiene infatti nelle aule universitarie Mazzini di corso della Repubblica il quarto convegno internazionale «Giovani & Società - In Europa e nel Mediterraneo».

Oltre 150 studiosi (le cui relazioni sono consultabili nel sito dell’iniziativa www.giovaniesocieta.unibo.it) a confronto, con nomi di spicco. L’ex presidente del consiglio Romano Prodi e il docente e scrittore Predrag Matvejevic sono fra i relatori alle sessione plenaria di oggi, in programma alle 15; ai workshop in programma fino a sabato, dedicati a temi specifici come il rapporto fra le nuove generazione e il lavoro, l’immigrazione, la partecipazione politica e l’identità, interverranno ricercatori, economisti, sociologi, storici e demografi. Tra gli studiosi più prestigiosi, spicca la presenza di Mona Said (American University in Cairo), economista esperta dei mercati del lavoro del Nord Africa e del Medio Oriente; Stéphane Beaud (École Normale Supérieure di Parigi), sociologo, tra i primi e più autorevoli studiosi delle rivolte urbane.
«L’obiettivo dell’incontro, che si svolge per la prima volta in Italia, è rendere più solida la rete di ricercatori che da anni in Europa sta affrontando questi temi», dice il prof.Paolo Zurla, presidente del Polo scientifico didattico di Forlì dell’Università di Bologna e membro del comitato organizzatore.
La condizione giovanile e la dimensione europeo-mediterranea sono due temi centrali nel dibattito politico-culturale contemporaneo: i promotori del convegno sottolineano come «nello spazio politico, culturale ed economico di un’Europa che, mentre si amplia ad Est, conserva una molteplicità di scambi e interazioni con i paesi che si affacciano sull’altra sponda del Mediterraneo, i giovani appaiono al tempo stesso crocevia di inquietudini sociali e attori dell’innovazione e del cambiamento. L’eterogeneità di questi spazi – dello spazio intraeuropeo in particolare, ma anche di quell’area più ampia costituita dall’Europa e dalle sue periferie – e le tensioni che ne derivano portano i giovani a confrontarsi con molteplici difficoltà».
L’ATTENZIONE degli studiosi, con un taglio interdisciplinare, si incentra in particolare sui giovani in quanto «non solo riflettono i cambiamenti che si verificano all’interno di una società, ma sono allo stesso tempo attori protagonisti di tali cambiamenti. Le identità, i saperi, le modalità di comunicazione, i sistemi di valori e credenze, il rapporto con il lavoro e la famiglia che essi manifestano sono in grado di interferire con le istituzioni con le quali una società organizza le forme della propria riproduzione».
In particolare è promotrice dell’avvenimento la facoltà di Scienze politiche «Roberto Ruffilli», con la collaborazione di Scuola per Interpreti e Traduttori. Conclusione sabato mattina con la tavola rotonda dal titolo «Giovani e società: continuità, trasformazioni e ambivalenze», condotta da Antonio De Lillo, presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia.

foto by http://www.flickr.com/photos/7778013@N03/