Riccione Le ‘pecore nere’ del turismo Segnalati alberghi e zone di spiaggia. Nel 2009 finiranno sotto controllo
Notizia pubblicata il 27 novembre 2008
Categoria notizia : Turismo
SONO almeno sette le «pecore nere» tra gli hotel che a Riccione nel 2008 hanno scatenato le proteste dei turisti. Si tratta di vecchie strutture, con due/tre stelle, che i titolari hanno dato in gestione. Per quattro di questi, all’inizio della prossima stagione, scatteranno severi controlli. A ordinarli è stato l’Ufficio Turismo che ha registrato parte dei reclami: ante dell’armadio rotte, comodini che si reggevano su tre piedi, coperte lise, macchie sui muri, ma anche buffet completi per i primi ospiti ma scarsissimi per chi è arrivato dopoi. C’è chi si è lamentato per i locali inadeguati, chi per la scortesia e il cibo freddo.
Spesso si tratta di operatori senza esperienza. Da uno di questi hotel, l’Ufficio turismo ha registrato sei reclami. Se si pensa che chi si rivolge all’ente pubblico costituisce solo una piccola parte del popolo vacanziero, il conto è presto fatto. A proposito di conti c’è chi li ha presentati salati, oltre il dovuto. Se n’è accorto un turista che a suo parere aveva pagato 199,50 euro in più. Ha protestato e l’albergatrice è ststa costretta a scusarsi.
Sui circa novanta reclami per la prima volta appaiono quelli che riguardano gli stabilimenti balneari. Aperta un’inchiesta, in seguito alla protesta di un bagnante che, com’è stato verificato dagli uffici, per tre giorni, una volta in un bagno di periferia a sud e un’altra a nord, ha affittato due lettini e un ombrellone, in seconda fila, con stessi servizi. A Fontanelle, dal 10 al 12 agosto ha speso 21 euro, al Marano, dal 28 al 30 agosto, quindi in periodo di minor punta, 54 euro. Di fatto il bagnino ne aveva chiesti 64, ossia 10 in più della tariffa massima. Di fronte ali mugugni ha fatto uno «sconto». Bagnante gabbato per il Turismo, che ha convocato anche il presidente di un’associazione di bagnini. Ma le tariffe per i lettini restano free. Sono indicative quelle riportate sulle tabelle.
Non sono mancate anche quest’anno le lamentele per i conti presentati dai taxi. Inviperite sei ragazze che all’una e mezzo di notte, uscite da un locale vicino alle terme si sono fatte portare a Misano. Per due chilometri hanno pagato 30 euro. I tassisti si sono difesi osservando che, con l’uso del veicolo con sei posti, anziché di due auto, hanno fatto risparmiare. E poi era notte.
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