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Una supercar entra nelle sale del Mic. La Pagani Zonda in fibra di carbonio e ceramici avanzati. Il Premio Faenza

Notizia pubblicata il 17 giugno 2009



Categoria notizia : Eventi


GIORNATE INTENSE al Mic, dove fra sabato 21 e sabato 28 sono in programma sei inaugurazioni e un convegno. L’evento-clou naturalmente è il 56° Premio Faenza, il Concorso internazionale della ceramica d’arte contemporanea che sarà inaugurato sabato 27 insieme al concorso riservato agli allievi dell’Istituto d’arte e a una mostra dedicata a tre vincitori: Panos Tsolakos, Alfonso Leoni e Ken Eastman.

Ma già sabato 20 sono in programma due tagli del nastro: l’apertura della mostra ‘L’argilla di Riva San Vitale’ dedicata alle ultime produzioni dell’artista svizzera Petra Weiss, allieva di Carlo Zauli, e l’esposizione di una super automobile sportiva in ‘Pagani Zonda arte design e tecnologia’. «L’ingresso di un’automobile — ha spiegato Pier Antonio Rivola, presidente della Fondazione Museo internazionale delle ceramiche — si inserisce in un quadro di rinnovata attenzione del Mic al mondo del design. La Pagani Zonda è una supercar dal design innovativo, con carrozzeria interamente realizzata in fibra di carbonio e alcune parti in materiali ceramici avanzati».

«Il Museo — ha commentato il sindaco Claudio Casadio — rappresenta la tradizione della ceramica, ma il Concorso è un importante momento di modernità e uno stimolo alla creatività. Quando non è divenuta scultura, la ceramica è sempre stata oggetto d’uso. Oggetti in cui si coniugavano utilità, gusto e bellezza. In questo senso la produzione ceramica è antesignana del design. Ma sappiamo che, da decenni ormai, materiali ceramici trovano applicazione in campo medico nei settori più avanzati della tecnologia. La ceramica è sbarcata anche sulla Luna e il Mic deve documentare, testimoniare anche questa funzione, questa vocazione alla modernità della ceramica». «Testimoniare, documentare le applicazioni della ceramica — ha aggiunto Jadranka Bentini, direttrice dell’istituto di viale Baccarini — ma in modo critico, perché compito di un museo è fare scelte. E in queste scelte si inserisce anche la Pagani Zonda, vettura dall’aerodinamismo spinto, di grande eccellenza, che mostra come la ceramica possa dialogare anche con settori apparentemente lontani e disgiunti».

RINVIATA A una prossima occasione la presentazione dettagliata del 56°Premio Faenza, Bentini parla dell’opera di Petra Weiss, la cui mostra sarà inaugurata sabato, e di Linde Burkhardt, che il sabato successivo aprirà ‘Belle di giorno, belle di notte’, sedici ceramiche ‘totemiche’. «Due artiste diversissime — afferma — la prima ha vissuto di e per la ceramica, ha studiato a Faenza, è stata allieva di Carlo Zauli e per anni ha lavorato solo con il gres, scoprendo negli ultimi tempi le argille; invece Linde Burkhardt ha una personalità e una carriera più complesse, è un personaggio poliedrico, una teorica del design convertita all’arte ceramica. Ma in entrambe queste artiste e nella loro opera è ben vivo e visibile il fuoco lirico». Il sipario su queste esposizioni calerà in settembre.

photo by http://www.flickr.com/photos/44508342@N00