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Concessioni demaniali: chi non investe rischia grosso
Notizia pubblicata il 31 gennaio 2011
Categoria notizia : Turismo
Nel 2015 saranno assegnate le concessioni demaniali, con revoca di tutte le concessioni attuali, come è stato deciso nel bando dall’Unione europea. La commissione turismo delle Regioni italiane ha presentato una nuova proposta per aiutare i bagnini a mantenere la loro concessione.
Come era stato già anticipato il 20 gennaio nell’incontro tra il governatore dell’Emilia Romagna, Vasco Errani e il ministro Raffaele Fitto, la parola chiave sarà: investire. L’assessore regionale a Turismo e Demanio, Maurizio Melucci, ha spiegato che uno dei criteri più importanti sarà la qualità dell’offerta turistica che include i servizi prestati come aree wellness, campi da giochi, volley, bocce eccetera. Un altro punto è che se il bagnino perderà la spiaggia, avrà il diritto di ricevere una corresponsione pari al valore dei beni aziendali che devono essere stabiliti con perizie che tengono conto non solo degli sdrai, ombrelloni, cabine, gazebi e giochi ma anche del valore dell’avviamento, definito tramite le eventuali compravendite dell’arenile o in base alle dichiarazioni dei redditi. Un altro stimolo per investire, utilizzando le opportunità offerte dal nuovo piano spiaggia che il consiglio comunale ha approvato giovedì sera. Tra gli altri elementi che saranno presi in considerazione la scelta ambientale e di recupero energetico grazie al fotovoltaico e ai pannelli solari, la capacità economico-finanziaria per gestire ed investire (che sarà analizzata grazie a fatturati, bilanci e dichiarazioni di banche), la capacità tecnica-professionale, l’incremento dell’occupazione e tra i requisiti non ci devono essere condanne penale o fallimenti.
Chi non investirà rischia di dover lasciare la spiaggia nelle mani di multinazionali formate da consorzi turistici, albergatori o cooperative. Restano esentati i bagnini proprietari in toto o in parte di una spiaggia come chi ha comprato l’ex Ceschina o il Grand Hotel, le spiagge di colonie che non fanno attività ricettiva, noleggiatori di natanti, attività sportive, culturali e amatoriali.
In questa intesa tra governo e regioni, il testo di legge nazionale dovrà essere chiaro e semplice. Soltanto in questo modo, potrà essere approvato dall’Unione Europea.