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Handel, botti e qualche scottatura. Un po’ di paura e piccoli incidenti nella serata inaugurale dedicata a Handel

Notizia pubblicata il 16 giugno 2009



Categoria notizia : Spettacoli


SPETTACOLO quasi fin troppo ‘filologico’ quello che ha aperto la 20ª edizione di ‘Ravenna Festival’, negli spazi antistante l’Autorità Portuale e sull’acqua del Candiano.

L’orchestra Zefiro ha presentato tre brani straordinari di Handel. Nella seconda parte del concerto il cielo si è ‘acceso’ di fontane, scie colorate, cascate luminose. Con ‘botti’ che hanno fatto tremare le gradinate. Ma, a spaventare il pubblico e i musicisti sono stati i ‘coriandoli’ di fuoco, resti delle coloratissime esplosioni, che sono caduti sulla banchina. Qualcuno è rimasto leggermente scottato; un musicista ha lasciato il palco per proteggere il proprio, preziosissimo, strumento; qualcun altro ha lasciato l’evento.

È stato il maestro Alfredo Bernardini, direttore dell’ensemble Zefiro, a riportare la serata sul binario giusto: ha infatti ricordato la prima rappresentazione di questo spettacolo, che non fu eseguita perché durante le prove il palco si bruciò. «Del resto — ha aggiunto raccogliendo applausi e innescando risate — i pirotecnici che andarono in quell’occasione in Inghilterra erano bolognesi». E la Pirotecnica Benassi, che ha curato i fuochi d’artificio è, appunto dell’Appennino bolognese, di Castel d’Aiano.

IL FESTIVAL prosegue oggi con tre eventi: la replica del musical Mamma mia!, al Palafiera di Forlì; l’inaugurazione di una installazione-mostra fotografica e un concerto a essa collegato. The bad boys of piano ovvero i ragazzacci del pianoforte: è questo il titolo del concerto, protagonista Daniele Lombardi, in programma appunto nel chiostro della Biblioteca Classense per questa sera alle 21.30 e che aprirà la rassegna concertistica direttamente collegata a Bianco Nero Piano Forte, l’installazione che per tutta la durata del Ravenna Festival animerà la Sala Dantesca della Classense.

I brani in programma sono pagine di raro ascolto che meritano di essere riscoperte e riportate all’attenzione del pubblico: come la ‘Suite Les Chants de la Mi-mort’ di Alberto Savinio, i ‘Deux Contrastes’ di Alfredo Casella dedicati a Boccioni, il ‘Profilo Sintetico Musicale’ di Marinetti e l’Omaggio a Stravisnkij di Silvio Mix, le ‘Sintesi musicali futuriste’ di Aldo Giuntini, oppure, uscendo dai confini italiani: le ‘Formes en l’air-à Pablo Picasso’ di Arthur Vincent Lourié, i ‘Mechanisms’ e la ‘Sonata Sauvage’ di George Antheil e i ‘Deux nocturnes’ di Mossolov. Daniele Lombardi è musicista ma anche artista visivo, impegnato da sempre nell’approfondimento delle avanguardie del primo Novecento. Ai futuristi ha dedicato molte prime esecuzioni moderne, e studi musicologici confluiti in diversi scritti.

photo by http://www.flickr.com/photos/arthursaraiva