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I Gong all'Estragon di Bologna
Notizia pubblicata il 22 ottobre 2009
Categoria notizia : Musica
Pianeta Gong chiama Terra. Un po' alieni, un po' folletti, come i personaggi che sulla scia di alterazioni da funghi (non proprio commestibili) popolano i loro album, atterrano a Bologna, e precisamente all'Estragon, i Gong. Vengono, manco a dirlo, dal pianeta omonimo, ed è lì che proveranno a condurre il pubblico. Lo faranno a suon di space-rock, d'altra parte sono i pionieri del genere.
La Band Britannica salirà sul palco stasera, alle 22, per un concerto che è la prima delle tre tappe previste in Italia. Band storica, senza dubbio, dato che i Gong si apprestano a festeggiare quasi 40 anni di vita, certo complessa e poco lineare, attraversata da scissioni, reunion, cambi di rotta musicale e varie esperienze da solisti. Tutto comincia nel lontano 1967 con un impiccio burocratico nel quale incappa Daevid Allen, leader del gruppo: intorno a lui, e alla sua stravagante personalità, ruota l'intera avventura dei Gong. Chitarrista, al tempo, dei mitici Soft Machine di Robert Wyatt, Allen, australiano di Melbourne, viene trattenuto in Francia (dove si trova in tour con la band) a causa di irregolarità sul passaporto. Così, prende casa a Parigi e mette su, nel giro di pochi mesi, i Gong.
Gran parte dei componenti storici di allora saranno nella formazione (in tutto sette elementi) che suonerà stasera al Parco Nord: prima di tutto i due fondatori, cioè Allen, cantante e chitarrista, e Gilli Smyth, (la sua compagna, con lui fin dagli esordi), voce e “space whisper”, ma anche Steve Hillage, voce e chitarra, e Miquette Giraudy, voce e sintetizzatore, entrambi parte della band fin dal 1973.
Completano la line-up Dave Sturt al basso, Chris Taylor alla batteria, e la presenza di Theo Travis, al sax e flauto, che vanta collaborazioni con David Sylvian e Robert Fripp. Un'altra reunion, dunque, e un nuovo disco, uscito il mese scorso, dal profetico titolo “2032”, anno, pare, di pericolosi meteoriti e allineamenti planetari (sarà compreso anche il pianeta Gong?). Resta da vedere se sul palco Daevid Allen, oggi settantunenne, avrà ancora l'energia per teletrasportare i fan nelle colorate atmosfere da beat generation e psichedelia hippie, cioè lì dove ha avuto inizio il lungo e colorato “viaggio” creativo chiamato Gong.