Spogliatoi I tifosi, la società e il patron sono il primo pensiero dell’allenatore del Rimini a fine partita
Notizia pubblicata il 14 settembre 2009
Categoria notizia : Sport
PROVATO dalla fatica, più dei suoi giocatori. Mauro Melotti suda ancora quando si presenta in sala stampa stremato dalla tensione. Quella vittoria a tempo scaduto ha dato al tecnico del Rimini la prima vera soddisfazione della sua gestione, ma quanta fatica. «Aspettavamo da tanto questa vittoria — attacca — ecco perchè la soddisfazione è doppia.
Melotti e le sue dediche: «Bellavista ci ha aiutati da lassù»
Abbiamo giocato male, l’Andria non avrebbe meritato di perdere, ma è stato premiato il nostro grande cuore». Una prima analisi iniziale piuttosto cruda e veritiera, poi il tecnico emiliano entra nelle pieghe di una partita difficile per i suoi sotto molti punti di vista.
«NON SIAMO sicuramente stati ordinati in campo, soprattutto perchè dall’altra parte c’era un’Andria messo benissimo in campo che ha saputo sfruttare le nostre difficoltà. Non mi aspettavo che i pugliesi si presentassero con quello schieramento e presto siamo andati in tilt nei rientri e nelle ripartenze. La sostituzione di Rinaldi a fine primo tempo? E’ stata una scelta tecnica visto che non stava facendo bene, ma Rinaldi resta un ottimo giocatore che nelle prime tre gare aveva fatto benissimo».
La prima vittoria ufficiale merita una dedica, anzi più di una. «Ai nostri tifosi che non ci hanno abbandonato. Ci avevano chiesto di giocare con il cuore e noi lo abbiamo fatto pur non disputando una buona gara. Abbiamo sofferto fino all’ultimo, stretto i denti fino a quando ne abbiamo avuto la forza e alla fine siamo stati premiati. Questo gruppo è fantastico e un successo del genere ci può aiutare a renderci conto di essere una buona squadra. Vorrei, però, continuare con le dediche. Questa vittoria è per la società e soprattutto per un uomo, il presidente Vincenzo Bellavista, che da lassù avrà visto questi ragazzi in difficoltà e avrà pensato bene di dargli una mano».
DA ANALIZZARE restano gli episodi dubbi, quelli che fanno arrabbiare Melotti. «Non sono il tipo di allenatore che solitamente si lamenta per l’operato dell’arbitro, ma quando i rigori ci sono e sono evidenti, bisogna darli. Il fatto di mano di Goisis mi è sembrato piuttosto netto, come nettissima mi è parsa la trattenuta per il collo su Matteini, tanto che Davide ancora porta i segni di quello strattone».