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Viva la vida con i Coldplay. Domani la band a Casalecchio

Notizia pubblicata il 28 settembre 2008



Categoria notizia : Musica


NONOSTANTE le lusinghe di un mercato generosissimo con la formula a pronta presa dei loro successi da hit-parade, i Coldplay non hanno mai smesso di alzare il tiro delle sperimentazioni che li hanno portati a spaccare una critica assai poco disposta a perdonargli il successo di album come Parachutes e A Rush of Blood to the Head.

E domani transitano al Futurshow Station di Casalecchio (Bologna), per adattarsi davanti al pubblico emiliano le vesti confezionate da principe dei produttori Brian Eno all'ultimo album Viva la vida. Il disco del cambiamento. La penultima fatica in studio X&Y, coi suoi dieci milioni di dischi venduti, ha rappresentato infatti per il cantante Chris Martin e compagni la fine di un ciclo e l'apertura di un altro diventando la cesura tra quelli che il batterista William Champion chiama "Oldplay" e i "nuovi" Coldplay.

«DIECI anni fa il successo di Parachutes ci ha portato in dote il privilegio straordinario di poter fare la musica che volevamo, senza forzature nè compromessi», spiega Martin, soddisfattissimo di quanto inciso finora, ma solito ripetere che se sta seduto accanto ad Elton John prova un senso di disagio per non aver ancora scritto la sua Rocket Man.

«Quando lavoro ad un disco mi metto innanzitutto alla ricerca di melodie che il pubblico possa cantare. Comporre musica di nicchia, infatti, non mi interessa. Preferisco pensare che quel che faccio sappia entusiasmare la gente e rimanere nel tempo. All'età  in cui i miei compagni cominciavano a frequentare il pub e a farsi le canne, io mi chiudevo in casa a scrivere canzoni. Poi quando rientravano gli facevo ascoltare il frutto delle mie fatiche. Sono un istintivo e non ho mai avuto un maestro di pianoforte, ma lezioni di canto ne ho prese diverse perchè per avere timbro ed intonazione bisogna studiare molto. Ogni giorno. Come fanno i cantanti lirici, a cominciare dal più grande di tutti: Luciano Pavarotti».

L'idolo di In My Place dice di comporre ovnque. «Quando mi viene in mente un'idea ho bisogno di fissarla subito, così tiro fuori il telefonino e la registro lì. L'ispirazione é tanta, ma non sempre di gran qualità , così sono diventato molto selettivo e dietro ad ogni canzone che trovate nei cd dei Coldplay ce ne sono almeno una decina finite nel cestino».

Il suo mondo a parte la band inglese se l'é costruito fra le pareti ovattate di "The Bakery", lo studio di registrazione nel quartiere di Hampstead, North London, a poche centinaia di metri di distanza dalle rispettive abitazioni. Martin si definisce un «ragazzo snob del Devon», ma é il primo a non riconosceresi nel marchio. Nonostante sia sposato da cinque anni con una diva come Gwyneth Paltrow (e dal matrimonio siano già  nati due figli, Apple di 4 anni e Moses di 2), si ostina a condurre una vita (quasi) normale. Sembra che la sua unica ansia sia quella di veder svanire l'incantesimo da un momento all'altro.

«Champion, Guy Berryman, Jonathan Buckland sono i miei migliori amici, se un giorno anche uno solo di loro si tirasse indietro non ci sarebbero più i Coldplay». Ecco perchè il cantante non ha mai pensato ad avventure soliste e liquida come «divertenti infedeltà Â» le poche esperienze in quella direzione. «In questi tempi veloci, che bruciano uomini e carriere con una rapidità  vertiginosa, credo che qualsiasi musicista in attività  da più di un decennio sia un esempio da seguire».

foto by http://www.flickr.com/photos/-christoph-