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Indennità di vigilanza, il Codacons cerca l’accordo

Notizia pubblicata il 17 febbraio 2011



Categoria notizia : Fatti Curiosi


L’associazione dei consumatori, Codacons, ha deciso di provare la strada della conciliazione per quanto riguarda le indennità di vigilanza che il Comune vuole rimettere in tasca. Per accordo si intende non solo di lasciare intatta l’indennità ai vigili ma anche di difenderla davanti al ministero. Se l’amministrazione comunale collaborerà potrà evitare di presentarsi davanti al tribunale.

Conciliazione a parte, l’avvocato Bruno Barbieri, presidente regionale e vice presidente nazionale del Codacons, non ha risparmiato critiche indirizzate al Comune e allo stesso sindaco Alberto Ravaioli.

Barbieri ha spiegato che le indennità sono completamente legittime e non doppie, dato che l’indennità di vigilanza che è stata corrisposta agli agenti per svolgere operazioni e controlli contro piccoli reati, non è uguale a quella di disagio. La richiesta di annullare le indennità e ricevere quelle relative al periodo 2000 al 2006 in dietro (1,8 milioni di euro), è stata fatta dopo l’ispezione del ministero, ma se veramente c’è un errore, le somme percepite dai vigili vanno tolte direttamente dal ministero e non dal Comune. Il nocciolo della questione, sempre per l’avvocato, è che i dirigenti hanno paura di dover pagare di tasca propria le indennità e cercano soluzioni alternative. Ora l’unica via d’uscita sembra un accordo.

In passato ci aveva provato anche Uil, ma quello del Codacons è più articolato. L’associazione è impegnata anche nella battaglia dei titoli spazzatura come quelli di Uniland (che sono stati comprati da tanti riminesi) e i bond argentini.

Ieri è stata inaugurata in via Jano Planco, 16 una nuova sede.

L’associazione dei consumatori, Codacons, ha deciso di provare la strada della conciliazione per quanto riguarda le indennità di vigilanza che il Comune vuole rimettere in tasca. Per accordo si intende non solo di lasciare intatta l’indennità ai vigili ma anche di difenderla davanti al ministero. Se l’amministrazione comunale collaborerà potrà evitare di presentarsi davanti al tribunale.