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Presentazione di Giulietta e Romeo da parte di Cocciante prossimamente a Pesaro

Notizia pubblicata il 01 giugno 2008



Categoria notizia : Spettacoli


A LEZIONE DI MUSICA da Riccardo Cocciante. La conferenza stampa di ieri per la presentazione ufficiale dell'opera popolare «Giulietta e Romeo» in scena all'Adriatic Arena dal 12 al 15 giugno , é stata, per tutti i presenti, un ritorno tra i banchi di scuola.

 La classe era il consiglio comunale e in cattedra c'era proprio il cantautore. Sembrano lontani i tempi in cui lodava la sua «Margherita» o, con quella voce roca e avvolgente, urlava «adesso spogliati come sai fare tu». Riccardo Cocciante ha aperto, oramai da alcuni anni, un nuovo capitolo della sua vita artistica. E non vuole tornare indietro. Ha lanciato un nuovo genere, l'opera popolare che ben si distingue dai musical che affollano i teatri negli ultimi tempi, soprattutto sulla scia dei tanti talent show televisivi.

CON Notre Dame de Paris aveva voltato pagina; aveva scelto di avvicinare l'opera, il melodramma, alla nuova generazione. «Un compositore deve vivere il presente - ha commentato -, piacevolmente prigioniero della propria epoca. Così ho cercato di capire cosa era popolare, rivisitando i parametri della musica, parafrasando testi e note come si fa con la poesia. A tutto questo segue una rappresentazione piena di grandiosità , nella quale gioca un ruolo importante l'utilizzo delle tecnologie». E con «Giulietta e Romeo» la scommessa é stata vinta. Lo dicono le 75 rappresentazioni, di cui 13 solo a Verona, e i 400mila spettatori in un anno di tournèe. Nulla ha dissuaso Cocciante e lo ha allontanato dalla sua «missione», neppure le offerte di calcare le scene del Teatro dell'Opera. «Non sarebbe un posto che mi appartiene, e che appartiene al pubblico a cui mi rivolgo. Questa é un'opera popolare, e popolare deve rimanere. Il mio obiettivo era toccare i giovani ed avvicinarli alla musica classica, la stessa di cui mi sono nutrito fin da ragazzo». Proprio con la tragedia shakespeariana ha confermato il successo di Notre Dame dimostrando al mondo della musica «che non si é trattato di un caso».

I 34 ARTISTI, esclusa qualche piccola eccezione, hanno appena superato l'adolescenza. Hanno la stessa età  dei due protagonisti, Giulietta e Romeo, sono guasconi come Mercuzio, o rissosi come Tebaldo. A loro, Cocciante, ha chiesto di essere il personaggio, e non di interpretarlo. Li ha sollecitati riempiendo il pentagramma di musica dai tratti rinascimentali a cui seguono contaminazioni di blues e rock'n roll, e affidando i testi a Pasquale Panella, capace di rendere attuale una tragedia che affonda le sue radici nel lontano 1500.

ALLA CONFERENZA di presentazione anche il sindaco Luca Ceriscioli, l'assessore Luca Pieri, il presidente di Aspes spa Davide Rugoletti ed il sovrintendente del Rossini Opera Festival Gianfranco Mariotti, che ha definito l'opera di Cocciante «come cosa buona e giusta, capace di creare il clima di incontro tra le varie classi sociali, recuperando il senso popolare dell'opera lirica ottocentesca». Il cantautore ha mostrato un'anticipazione dell'opera, si é soffermato sulla voce di questi giovani sconosciuti ed inesperti sui quali nessuno avrebbe scommesso, «a cui tengo tantissimo e a cui ricordo, ogni giorno, di non montarsi la testa». Dopo gli impegni della tappa pesarese, ultima di una tournée durata un anno e a cui forse seguiranno rappresentazioni estive, Cocciante tornerà  a scrivere. In realtà  nel cassetto qualche lavoro c'é già . «Il cambiamento - ha concluso - é cominciato troppo tardi. La mia paura é proprio quella di non riuscire a fare tutto quanto. D'altronde gli argomenti da trattare sono tantissimi». Non sarà  certo la Divina Commedia il suo prossimo capolavoro, «ma un'opera orientale da macchiare con i tratti della cultura occidentale». Che si tratti de «Le mille e una notte»?