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I giorni africani di Rimini. la lunga estate calda della riviera
Notizia pubblicata il 12 settembre 2009
Categoria notizia : Turismo
QUARANTANOVE gradi. Non è la temperatura registrata in qualche zona desertica del globo, ma quella che hanno percepito i riminesi il 20 agosto durante un’estate che non solo ha registrato temperature molto alte, ma tassi di umidità che, durante il mese di agosto, sono stati mediamente dell’87 per cento. Nelle giornate peggiori, quando mancava il respiro e le gambe sembravano pesare tonnellate, era perché l’umidità era del 100 per cento, unita a temperature che nelle loro punte estreme sono arrivate oltre i 36 gradi.
Il 20 agosto la temperatura percepita, complice l’umidità, è stata di 49 gradi
SE AGOSTO è stato terribile, luglio non è stato da meno: con temperature massime di 37 gradi e un’umidità dell’82 per cento e stiamo parlando dei valori medi, in quanto quelli massimi sono arrivti al 99 per cento.
Cambiano di poco i valori di giugno: temperature massime sui 34 gradi e umidità oltre il 98 per cento (con valori medi che si sono attestati, anche in questo caso, sull’82 per cento).
Per quanto riguarda i giorni di pioggia, nello scorso trimestre, sono stati appena dodici.
E sembra essere stato proprio il tasso di umidità a caratterizzare l’estate che sta finendo facendo tirare, è il caso di dirlo, un respiro di sollievo.
INFATTI analizzano i dati climatici di Rimini nei trent’anni che vanno dal 1961 al 1990, si vede che il tasso medio di umidità non è andato oltre il 72 per cento il che la dice lunga sull’eccezionalità della stagione appena trascorsa.
MEDIAMENTE la sensazione di caldo afoso era percepibile già dalle 9 del mattino e si protraeva fino alle 21 — afferma Andrea Selvini, previsore di Arpa Emilia Romagna —. Si sono avute due ondate di calore, la prima tra il 23 e il 25 di luglio, la seconda dal 17 al 21 agosto. La prima ondata di calore è stata meno intensa se parliamo della temperatura percepita dalla popolazione rispetto a quella di agosto: in questo caso — spiega — è stata associata a valori molto elevati di umidità relativa. Ciò ha determinato il perdurare della sensazione di caldo afoso anche durante le ore notturne, quindi con un recupero dello stress fisico patito durante la giornate solo parziale».
«L’ONDATA DI AGOSTO, associata a temperature elevate — prosegue — ha prodotto condizioni di afa così intensa durante le ore centrali della giornata, che la temperatura massima percepita il 20 di agosto è stata di 49 gradi».
La ragione per cui l’umidità dell’aria può aumentare il disagio correlato alla sensazione di caldo è che un contenuto maggiore di vapore acqueo nell’aria rende meno agevole l’evaporazione di acqua contenuta nel sudore, processo fondamentale per il corpo umano per liberare calore in eccesso