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Clem sul palco a 76 anni In costume leopardato
Notizia pubblicata il 18 agosto 2009
Categoria notizia : Musica
IL ROCK demenziale è nato con lui.
Clemente Sacco cantava, agli inizi degli anni Sessanta, «O mama voglio l’uovo a la coque» e «Baciami la vena varicosa», con qualche lustro di anticipo sugli Skiantos ed Elio e Le Storie Tese, considerati ora i suoi «figliocci». Ma quelli non erano tempi per essere demenziali, nonostante Clem sostituisse anche Adriano Celentano come cantante dei Ribelli e al massimo della sua notiertà debutta al cinema (1963) nell’improbabile Canzoni, bulle e pupe di Carlo Infascelli. Le sue canzoni fecero breccia solo tra gli ascoltatori più trasgressivi dell’epoca. Con qualche anno di ritardo, grazie anche alla televisione, è stata resa giustizia a Clem Sacco che questa sera (alle 22.30, all’«Acquapazza» sul lungomare nord di Senigallia) si esibirà al «Summer Jamboree» nell’ambito della festa hawaiiana.
Il successo arriva a 76 anni anni suonati, che effetto fa?
«Meglio tardi che mai. Ho ancora molte energie da spendere sul palco e lo vedrete a Senigallia».
Quarant’anni fa non c’era spazio per il rock demenziale?
«Più che altro non c’era spazio per un modo di intendere la musica leggera. Quando i miei amici mi dicevano: ‘Ma che diavolo di musica è Clem la tua?’. Io non mi offendevo e ricordavo loro che per essere veramente rock, bisognava essere un po’ rivoluzionari. Quelli erano ancora i tempi di ‘Vola colomba’».
Fin troppo rivoluzionari nel suo caso.
«E infatti mi hanno cacciato via un po’ da tutte le parti. Anche dalla televisione. Però ora che guardo internet e vedo che Clem Sacco è stracitato, sono ancora più orgoglioso di quello che facevo più di quarant’anni fa. Ed è per questo che lo faccio ancora. Mi hanno chiamato a suonare perfino al Porretta Festival. Una bella rivincita».
Era nel clan Celentano, è stato la voce solista dei Ribelli, insomma nella storia del rock italiano c’è anche la sua firma, no?
«Sì. Con I Ribelli andò così: Adriano (Celentano, ndr) doveva partire militare e gli dissi che l’avrei sostituito io come cantante dei Ribelli. Quando tornò, misi subito le cose in chiaro: ‘Adriano, riprenditi i Ribelli, perché io sto per fondare i Califfi’. E così finì la mia esperienza con i Ribelli. Tra l’altro qualche Califfo sarà con me anche a Senigallia. Ho delle sorprese pronte».
Un’anticipazione?
«Visto che si tratta di una festa hawaiiana, l’ultimo pezzo lo farò in costume leopardato. Il fisico regge, vedrete».
E Celentano lo sente ancora?
«Quando sono tornato dalle Canarie, dove ho vissuto per tanti anni, sono andato ad abitare a Milano. Adriano è praticamente un mio vicino di casa, ma lui è sempre preso dalle sue cose e si parla poco di musica».
La seconda giovinezza di Clem Sacco è appena iniziata.
«E spero proprio che continui, perché mi diverto un mondo a cantare le mie canzoni. Sentite un po’: Oh mama voglio l’uovo a la coque».
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