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Citta' Territorio Festival di Ferrara. Spazi della comunità a 360 gradi. E’ questo il tema della ‘quattro giorni’ ricca di appuntamenti

Notizia pubblicata il 16 aprile 2009



Categoria notizia : Sagre Feste


PER USARE LE parole di Saskia Sassen, da oggi a domenica la nostra città si prepara ancora una volta a vivere e condividere un’esperienza ineguagliata di civiltà e immaginazione.

Prende infatti il via la seconda edizione del Cittàterritorio Festival di Ferrara, quest’anno dedicato agli Spazi della comunità. Sarà chiesto a sociologi, storici, economisti, filosofi e giornalisti se la città contemporanea favorisce o no lo stare insieme; si cercherà di capire meglio cosa distingue una comunità religiosa da una politica; si rifletterà su cosa accade nei nuovi spazi delle trasformazioni urbane. E nei luoghi di marginalità sociale. Il tutto privilegiando il registro del racconto. Prendendo, ad esempio, la realtà stessa in cui viviamo; illustrando una città, o una sua parte, un paesaggio, un’esperienza urbana, un episodio di trasformazione o di salvaguardia.

La ‘quattro giorni’ — il cui editor è Francesco Erbani — è promossa da Comune di Ferrara, Regione Emilia-Romagna, Università di Ferrara, Iuav di Venezia e organizzato da Laterza Agorà e Ferrara Fiere, con il contributo di Eni in qualità di partner e di Fondazione Carife, Parsitalia, LegaCoop-Emilia Romagna in qualità di sponsor. Anche in questa edizione le quattro giornate ferraresi saranno scandite da appuntamenti divisi per format che aiuteranno il pubblico ad orientarsi tra i numerosi incontri. Si tratterà di un Festival con uno sguardo decisamente più internazionale: nella sezione Racconti di città saranno, infatti, condivise con il pubblico alcune delle esperienze urbane più innovative ed interessanti: da Douala in Africa a Shenzen in Cina, passando per il Centroamerica e ritornando nell’ Europa di Lisbona e Barcellona per approdare nella giornata conclusiva a Mumbay, la megalopoli indiana, raccontata da un testimone d’eccezione: Suketu Meheta, scrittore e giornalista indiano residente in America conosciuto dal grande pubblico per il suo ‘Maximum city. Bombaycittà degli eccessi,’.

Nella sezione Ritratti — novità di quest’anno — autorevoli architetti, urbanisti e storici dell’architettura come ad esempio Vezio De Lucia, Vittorio Gregotti, Carlo Melograni illustreranno la vita di grandi personaggi del passato come Antonio Cederna, Giuseppe Pagano, Danilo Dolci, Ernesto Nathan Rogers. Nella sezione Orizzonti si capirà meglio con Adriano Prosperi cosa lega spirito comunitario e assistenzialismo religioso, con Luciano Canfora ci si addentrerà negli spazi della comunità politica tra vecchie e nuove agorà, mentre con Marco Travaglio e Raffaele Cantone tracceremo i contorni della comunità illegale. Nella sezione Interventi Virginio Colmengna sollecitato da Antonio Sciortino porterà l’esperienza delle comunità ai margini, mentre l’antropologo Francesco Remotti traendo esempi dall’Africa precoloniale illustrerà come la convivenza può fondarsi sul riconoscimento reciproco. Tra i Testimoni del tempo due protagonisti assoluti dell’architettura contemporanea: Gae Aulenti e Mario Botta.

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