All’alba del ’900 i pesaresi affollavano i primi cinema L’operatore Simoncelli è ancora in attività
Notizia pubblicata il 19 novembre 2008
Categoria notizia : Spettacoli
ANCHE a Pesaro il cinema è stato per varie generazioni la “scatola dei sogni” che ha affascinato, sorpreso, divertito e commosso uomini e donne, giovani e anziani che, dal primo novecento, cominciavano ad affollare le sale dell’«Ideal» (1906) in via Barignani, dell’«Olimpia» (1909) in via Rossini e del Politeama «Sapis» costruito tra il 1914 e il 1915 nell’odierna piazza Matteotti.
Era ancora il cinema muto che avrebbe aperto la strada a quello sonoro nelle arene estive «Adriatico», «Impero», «Giardino». Ed erano già gli “anni d’oro” del grande cinema, con gli operatori di cabina che ne vivevano gli eventi “in diretta”, come Giancarlo Simoncelli, in attività da oltre cinquant’anni. Ne aveva 18 quando iniziò da apprendista, al «Moderno» per avere poi la consacrazione professionale al «Duse» dove ha lavorato per 30 anni prima di passare all’«Astra» ov’è impegnato fin dalla prima edizione, per la mostra internazionale del Nuovo Cinema.
E’ stata un’epoca in cui non pochi giovani, affascinati dall’atmosfera magica della cabina nel fruscio della pellicola e del proiettore che dilatava volti e immagini sul grande schermo, se ne appassionavano cercando ritagli per collezionare fotogrammi. Già qui emerge la trama di «Nuovo cinema Paradiso», il bel film di Tornatore con Philjppe Noiret. Quando gli accadde di proiettarlo all’«Astra» il nostro Giancarlo ebbe un contraccolpo di emozioni con l’impressione d’aver “ritrovato” se stesso identificandosi nel piccolo protagonista (Salvatore) che sognava tra fotogrammi e inquadrature, e poi nell’operatore (Noiret) che era amico e maestro del ragazzo.
Ma Giancarlo non aveva soltanto interpretato lo spirito ed i sentimenti di «Nuovo cinema Paradiso» e dei suoi due protagonisti. Parecchi anni prima, quand’era operatore al «Duse» si era divertito,in cabina, a “rubare” con un minuscolo specchietto il raggio del proiettore offrendo lo stesso film all’esterno, su una parete di via Petrucci. Bizzarrie d’altri tempi, così: per il piacere di offrire ai passanti una… parentesi cinematografica. Esattamente come abbiamo poi visto fare dall’operatore Noiret nel film di Tornatore, piaciuto pure per questo originale fuori-programma. Giova ripeterlo, anche se i ragazzi di oggi hanno ormai superato stimoli ed emozioni di quel tempo.s. b.
foto by http://www.flickr.com/photos/