Bologna in prima fila su cinema e multimediale
Notizia pubblicata il 22 agosto 2007
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Un polo nazionale del cinema e del multimediale. È l'ambizione della Bologna della produzione cinematografica, televisiva e multimediale che potrebbe rafforzare la propria capacità competitiva rispetto alla città leader quali Milano, Roma e Torino.
Caratterizzato da 150 imprese ( 74 nel cinema, 60 nel multimediale), il settore ha un giro d'affari complessivo che - secondo stime di Vittorio Capecchi, docente di Sociologia all'università di Bologna - escluse le imprese televisive supera gli 80 milioni di euro.
Proprio Capecchi ha curato, insieme a Sergio Maccagnani, una ricerca dell'agenzia di marketing territoriale PromoBologna. che ?ha analizzato anche le prospettive di sviluppo in relazione alla Cineteca comunale, all'integrazione della multimedialità con Lepida (il canale televisivo in digitale terrestre della Regione EmiliaRomagna), e a strutture di ricerca e produzione creativa come il Dams, dell'ateneo bolognese.
"Da settembre - spiega Capecchi - sarà operativo un gruppo di lavoro costituito da Regione, Comune, Provincia, Università e operatori del settore per cercare di creare sinergie a livello locale. Pensiamo a un polo nazionale, dobbiamo ragionare su master per dare competenze manageriali e finanziarie a chi produce cinema, ma anche su strategie che mettano insieme contenuti e innovazioni tecnologiche, come la digitalizzazione di tutte le fasi della produzione di cinema».
Nel 2005 l' Emilia-Romagna è risultata essere la terza regione in Italia per numero di produzioni realizzate nel territorio, dopo il Lazio e il Veneto, e la prima per numero di lungometraggi. Un volano anche per la promozione turistica. Ma per il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli sarebbe fuorviante per ora affermare che «Bologna si candida a diventare un polo di produzione nazionale: certo, nel settore dell'audiovisivo sta vivendo una stagione particolarmente felice», Secondo Farinelli, «a potenzialità storiche se ne affiancano di nuove.
Per la prima volta Bologna ha espresso, con la Itc Movie, una casa di produzione capace nell'ultima stagione cinematografica di mettere in classifica due fllm rilevanti. Esiste poi una generazione di autori sul territorio che ha dimostrato di avere grandi qualità.
Il comparto dell'audiovisivo sta crescendo in modo sensibile, può assumere un peso economico di rilevanza. La strada è quella di percorrere contemporaneamente tutti i mercati, in un'ottica internazionale, con una filiera in grado di produrre film importanti, ma anche contenuti per il digitale terrestre, e di attrarre produzioni».
La vera sfida per le imprese, in una città che ospita 22 festival cinematografici e multimediali all'anno, è la creazione dei contenuti. Cosi, prima ancora di pensare a poli di aziende multimediali, «a contenitori - dice l' assessore regionale alle Attività produttive - Duccio Campagnoli -, dobbiamo dedicare un'attenzione particolare alla formazione di figure specifiche, partendo dalle eccellenze che abbiamo visto crescere sul territorio». Proprio la Regione ha appena finanziato con 1,1 milioni il laboratorio di restauro cinematografico della Cineteca, per consentire il passaggio delle pellicole al digitale. Ed è la Cineteca che per Beppe Caschetto, amministratore delegato della Itc Movie «è in grado di dare consistenza all'ipotesi di avviare un sistema bolognese di multimedialità».
Secondo Caschetto. però, «non serve un campus in cui concentrare questa progettualità, servono attenzione da parte del pubblico e imprenditori che escano da una logica di produzione assistita».