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E’ salvo il cinema sotto le stelle. Si farà anche quest’anno la manifestazione in piazza

Notizia pubblicata il 06 maggio 2009



Categoria notizia : Spettacoli


ERA UNO DEI pallini di Sergio Leone: il cinema invada le piazze, conquisti gli stadi.

Non è dunque casuale che sia proprio lui uno dei protagonisti della resuscitata rassegna estiva di film sul Crescentone che dal 26 giugno al 29 luglio regalerà 33 serate da grande schermo ai bolognesi, rimasti a lungo come color che son sospesi per il rischio cancellazione cui la manifestazione è stata esposta dalla carenza di fondi disponibili. Poi quattro realtà, due pubbliche (Comune e Regione) e due private (Fondazione Carisbo ed Hera) si sono coalizzate con cifre quasi equivalenti per mettere assieme i 240.000 euro necessari a montare l’allestimento. E ieri è stato con grande soddisfazione che il direttore della Cineteca, Gian Luca Farinelli, ha potuto sciogliere le riserve e annunciare che anche per quest’anno una delle iniziative più trasversalmente gradite dell’estate bolognese potrà realizzarsi. «C’è solo un altro posto al mondo, ed è Locarno, che ha in una piazza il cuore del suo festival cinematografico, e anzi fu decisivo per il suo successo proprio lo sbarco in Piazza Grande».
E’ PIAZZA GRANDE anche quella che accoglierà le pellicole, dapprima del Cinema ritrovato (anteprima il 26 giugno, fino al 4 luglio con i consueti assi portanti dati dal muto con accompagnamento musicale anche dell’orchestra del Comunale, dalla sezione “Cento anni fa”, dalla riscoperta di film meno noti della storia del cinema ma anche dai grandi nomi come fu l’anno passato David Steinberg) e poi quelle restaurate dal Laboratorio L’Immagine ritrovata e i classici della storia del cinema. L’ouverture è riservata a Il tempo si è fermato, un film di Ermanno Olmi del 1960 presentato a Venezia in occasione del conferimento del Leone d’Oro al regista e che fornirà anche l’occasione per ricordare i 100 anni dalla nascita del giornalista parmense Pietro Bianchi.

«Chiuderemo un giorno prima del tradizionale 30 luglio — ha spiegato Farinelli — per una questione logistica legata al concerto del 2 agosto. Il programma è in gran parte stabilito e giocherà come al solito sulla storia del cinema, aprendo una finestra particolare su Marconi e la radio, come da accordo con la Regione. Dopo Cannes, dove la Cineteca sarà molto presente, sveleremo altri titoli. Possiamo comunque già dire che dei cinque restaurati e presentati a Cannes Classics si vedranno Senso e Giù la testa. Gli altri tre sono quelli della World Cinema Foundation: l’egiziano La mummia, il taiwanese A Brighter Summer Day e il messicano Redes di Emilio Gomez Muriel e Fred Zinnemann.

«ERO OTTIMISTA — commenta Angelo Guglielmi — anche all’indomani dell’incontro nell’ufficio del sindaco quando dovemmo prendere atto che non c’erano risorse interne sufficienti per mantenere la tradizione del cinema sotto le stelle. D’altronde si tratta di uno dei pilasti di Bè e quest’anno l’inizio sarebbe coinciso con l’avvento della nuova amministrazione. Non farlo sarebbe stato magari interpretato come un dispetto o un atto di sciatteria di chi andandosene si disinteressa di chi subentra. E poi sono convinto, per averne prove certe, che quando le cose si ritengono essenziali, con l’accanimento dovuto si riescono a fare».
PER IL RESTO degli eventi di Bologna Estate restano nei forzieri di Palazzo d’Accursio tra 280.000 e 300.000 euro, quindi la cifra praticamente intatta annunciata per l’intera stagione cui si sono aggiunti in sovrappiù i denari a esclusivo vantaggio delle proiezioni che, com’è noto, sono quanto di più popolare e tangibilmente aggregante esista in città: giovani, anziani, stranieri, appassionati e neofiti, tutti sembrano presi a luglio dalla febbre della Settima Arte. «Una folla che trasmette un’impressione magica», l’ha definita Farinelli. E proprio il potere di comunicare condivisione civica è stata la molla che ha mosso anche Hera, rappresentata dal suo direttore bolognese, Luigi Castagna: «Abbiamo raccolto il grido di dolore perché ho personalmente presenziato ad alcune proiezioni e ho avuto proprio la sensazione della partecipazione profonda, dell’attenzione all’offerta da parte di migliaia di cittadini, della dimensione sociale dell’evento».

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