«Canto, ballo, recito per svelare me stesso». Christian De Sica a Bologna
Notizia pubblicata il 20 aprile 2008
Categoria notizia : Spettacoli
«QUESTO spettacolo é un elefantone. Vedrete un Christian che si svela a 360 gradi e totalmente diverso dal mascalzone di Natale». Arriva da martedì in esclusiva regionale all' EuropAuditorium di Bologna (fino al 27 aprile) Christian De Sica con lo show Parlami di me, ormai alla sua seconda stagione, che sta riscuotendo un successo clamoroso.
E' un omaggio al grande teatro firmato da Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime con umori hollywoodiani. Ben 100 minuti che vedranno in scena, accanto a De Sica, due attori - Laura Di Mauro e Giorgio Raucci - un corpo di ballo di 10 solisti e un'orchestra di 22 elementi. Parlami di me é infatti un musical vero che si appresta a incamminarsi verso una terza stagione.
De Sica, non può che essere soddisfatto...
«Moltissimo. Il risultato di Parlami di me é stato incredibile. Nella mia carriera sono stato spessissimo stroncato dalla critica, nonostante il successo popolare per i miei film. Con questo spettacolo, invece, i giudizi sono stati assolutamente positivi».
Come é nata l'idea?
«Ero pronto a fare Ciao Rudy con Garinei (il musical di enorme successo di Garinei e Giovannini, per la prima volta in scena nel '66 con Mastroianni protagonista, ndr). Nonostante fossimo molto motivati, non riuscivamo ad arrivarne a capo perchè erano state perse documentazioni, costumi e scene. Proprio in quel periodo ho rivisto Maurizio Costanzo e mi ha proposto di fare uno spettacolo in cui raccontassi gli attori, quello che avevo visto nella mia carriera, la competitività e il mio rapporto su questo mestiere. Così é venuto fuori un musical che é davvero un varietà come si intendeva una volta, in cui da Cechov si passa al funkie».
E lei cosa preferisce?
«Il mio sogno é sempre stato cantare in una big band stile Frank Sinatra, e credo che nello spettacolo sia una delle cose che mi viene meglio, insieme alle interpretazioni di Lelio Luttazzi. E poi amo molto, naturalmente, il capitolo dedicato a mio padre Vittorio».
Suo padre le ha lasciato un'eredita molto importante, anche in termini di confronti. In cosa si sente vicino e lontano da lui?
«Sono contento di essere figlio di un 'grande', anche se credo di aver ereditato solo una briciola del suo talento. Che ci posso fare? Lui era un maestro del cinema io ne ho fatto il mio mestiere».
E suo figlio Brando? Pare proprio che il cinema sia l'occupazione di famiglia.
«Brando quest'anno debutterà nella regia di un dvd che ha girato durante la tournèe di Parlami di me. L'uscita é prevista per la prossima stagione. Comunque sono convinto che un giorno anche lui sarà etichettato come il figlio di Christian De Sica».
Fra cinema e teatro cosa getterebbe dalla torre?
«Continuo a preferire il cinema, ho fatto 90 film, ma devo ammettere che non mi era mai capitata ancora una soddisfazione come questa sul palcoscenico. Il pregio del teatro é il contatto diretto con il pubblico, c'é la meraviglia quando si entra in scena, ma non mi piace la prosopopea di chi é sul palco che pare dire "guardatemi perchè sono il più bravo". Il cinema ti consente di sbagliare, perchè é più vicino alla vita di tutti i giorni e poi ti consente di rappresentarla anche senza i momenti noiosi».
Progetti in cantiere?
«E' appena uscito nelle sale il cartoon Ortone e il mondo dei chi, in cui ho doppiato l'elefante protagonista, ruolo che in America é stato ricoperto da Jim Carrey. Poi a giugno girerò il film drammatico L'età dell'oro prodotto da Domenico Procacci. Tra agosto e settembre, invece, il film di Natale. Ma non so ancora in quale luogo del mondo mi porterà stavolta questa vacanza».