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Cervia associazioni di categoria spaccate sulle modifiche al regolamento. Vendita di vino nei chioschi di piadina, scintille fra artigiani e commercianti

Notizia pubblicata il 05 febbraio 2009



Categoria notizia : Turismo


SCINTILLE fra le associazioni dei commercianti e dei ristoratori e quelle dell’artigianato sulle modifiche al regolamento comunale per la produzione e vendita di piadina romagnola nei chioschi.

Motivo del contendere la proposta di autorizzare alle piadaiole la vendita di vino in confezioni da mezzo litro, di montare tende da sole di 3 metri invece di 2, di togliere il distributore automatico di bevande e sostituirlo con un frigorifero. Cna e Confartigianato sono soddisfatte delle innovazioni «in quanto rappresentano un riconoscimento esplicito del ruolo che quelle imprese possono esercitare per accrescere l’appeal turistico della località attraverso una diversa proposizione di uno dei prodotti tipici per eccellenza del nostro territorio».

SUL fronte opposto la Confesercenti. «La vendita di bevande alcoliche — osserva — porterebbe presto a creare punti di ritrovo all’aperto ed una forte concentrazione di persone, specie nelle ore notturne, che creerebbe problemi sia in termini di quiete pubblica che di pulizia delle strade. I pubblici esercizi sarebbero ulteriormente danneggiati da una concorrenza che ha costi di gestione molto più bassi. Perché allora non si concede agli stessi di produrre e vendere la piadina?».

«In un momento così difficile — è il parere di Guido Allegri, presidente dei ristoratori Ascom — non ci sembrava il caso di mettere in discussione un regolamento che già funzionava. Ormai le nostre posizioni sono chiare: non abbiamo di fronte piccole piadinare ma aziende vere e proprie e come tali vanno considerate. Già fanno di tutto e di più, anche il caffè, ed hanno installato persino i ‘funghi’ per riscaldare l’ambiente d’inverno».t.d.b.

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