
Cesenatico 'Il mio Ferragosto cantando in Riviera'
Notizia pubblicata il 24 luglio 2008
Categoria notizia : Eventi
Zucchero chiude il tour italiano il 14 agosto allo stadio di Cesenatico «Voglio che sia una grande festa con tanta musica prima e dopo il concerto. Offrirò da bere a tutti i fan che verranno a vedermi»
GIRARE TUTTO IL MONDO e saltare proprio la Romagna, a Zucchero pareva quasi un insulto al ricordo di quel mitico concerto del 28 giugno 1989 a Rimini con Miles Davis e Joe Cocker. Purtroppo però cause di forza maggiore (leggi la cautela della pubblica amministrazione locale nel concedere lo stadio che il 18 agosto dovrà ospitare una partita di Coppa Italia) non gli consentono di ricalcare quel prato.
« Inizialmente, visto che Rimini non ci ha dato il permesso e a Riccione il campo sportivo é in ristrutturazione, abbiamo deciso di saltare la zona, ma poi é prevalsa la mia voglia di cantare in Riviera visto che finito questo tour starò fermo almeno tre anni...». Così il 14 agosto l'"All the best world tour 2008" farà tappa allo stadio di Cesenatico nella sua ultima data italiana prima di proseguire in America del Nord e del Sud, Corea, Australia, Giappone...
« Voglio che sia una grande festa, un happening con tutti i miei fan. Ho chiesto agli organizzatori di far musica prima e dopo il mio concerto, voglio che venga offerto da bere a tutti...». Anche nella versione stadium theathre, infatti, saranno almeno diecimila gli affezionati che potranno seguire le sue due ore di musica. «Sulla falsariga di San Siro, anche se ogni sera cambio due o tre pezzi a seconda della voglia di cantarne uno piuttosto di un altro».
Ma per un artista senza confini che differenza c'é tra esibirsi in Italia e all'estero?
«Beh, qui é una passeggiata nel senso che tutti cantano i tuoi brani. Anche all'estero canto in italiano ma il messaggio che arriva é soprattutto quello della musica. Al di là poi della facilità di comunicazione, qui esiste anche una più agevole modalità di spostamento. Fare una tournèe in estate significa spostarsi in macchina su distanze non enormi, vedere bei paesaggi, mangiare bene. Insomma é un bell'andare...
La Romagna in particolare che ricordi evoca?«A undici anni mio padre che voleva fare una vita più decente di quella di campagna trasferì tutta la famiglia in Versilia per aprire un negozietto di alimentari ma io non mi sono mai amalgamato con quell'ambiente, un po' troppo snob e sofisticato per i miei gusti. Preferisco la Liguria e il suo entroterra, oppure quel gran bacino di divertimento che é appunto la Romagna e che trovo più alla portata di un ragazzo di strada come mi considero io».
Un ragazzo che però di strada ne ha fatto tanta e che ha incontrato tanti big. Chi le ha lasciato maggiori tracce dentro?
«Molti incontri sono stati casuali ma non per questo meno importanti. Umanamente parlando certamente quello con Mandela. Musicalmente, come posso dimenticare a inizio carriera la collaborazione con Miles Davis? Dal punto di vista vocale Ray Charles é il mio ideale.
Di Pavarotti non sottolineo il talento lirico perchè é un genere che mi annoia preso a dosi massicce ma la persona mi ha sempre fatto morir dal ridere. Poi Bono per la sua intelligenza, Clapton che mi invitò in tour con lui quando ancora non ero mai uscito dall'Italia...».
Nel 2009 finito il tour che cosa farà ?
«Sono in giro da maggio del 2007 e ho bisogno di fermarmi per fare altre cose, scrivere roba nuova per un disco che uscirà nel 2010 e poi voglio dedicarmi a progetti e sogni che ho sempre rimandato. Non diventerò però scrittore o attore, resto nell'ambito musicale che é l'unico in cui mi so muovere con agio».
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