E la Sicilia ci prende per la gola
Notizia pubblicata il 28 settembre 2007
Categoria notizia : Sagre Feste
CI SIAMO. Dalle 19 di oggi piazza della Libertà si trasforma in una sorta di mercato rionale sicilano, riproducendone atmosfere ed aromi.
 Debutta "Saporìe", la rassegna che in qualche modo copre il vuoto lasciato dalla cadenza biennale del Festival Internazionale del Cibo di Strada -un anno fa la quarta edizione, nel 2008 la quinta -, insinuandosi nello stesso solco.
Filo conduttore, un connubbio fra Romagna e Sicilia. E così a piadina, pesce fritto al cono, tortelli nella lastra e castagnaccio si abbineranno le specialità di un'isola in cui il cibo cucinato e consumato in strada ha tradizioni secolari.
DALLA SICILIA, in aereo o coi loro furgoni stipati di materie prime, sono già arrivati alla spicciolata una trentina di interpreti del cibo di strada
. Una comitiva variopinta. Si va da u piscialoro che ammanisce braciole di pesce spada a u pastaru che serve la pasta coi broccoli arriminati (che poi significa rimestati).
C'é u mulunaru con la frutta di stagione e u stigghiolaru che cuoce le stigghiole (ovvero le budella).
L'ingresso é libero e dunque ci si potrà aggirare fra le isole gastronomiche in tutta tranquillità .
I prezzi appaiono decisamente più che abbordabili. Un bicchiere di acqua e zammù (che é l'anice: ancor oggi nei mesi estivi a Palermo ci si imbatte negli acquaioli che ne vendono) é proposto ad un euro.
Con tre euro ci si potrà invece dissetare con una granita o assaggiare lo sgriccio, una bevanda digestiva a base di agrumi, soda e sciroppi. Arancine, cannoli e tranci di sfincione (la traduzione sarebbe sofficione: si tratta di un impasto che somiglia abbastanza alla pizza napoletana) si acquisteranno sempre a tre euro. Con quattro euro si potrà comprare una focaccia di pani ca' meusa, cioé pane farcito di milza e altri grassetti appetitosi fatti sfrigolare nello strutto caldissimo, con soltanto un po' di limone.
C'é la versione schietta e quella maritata, con l'aggiunta di ricotta o caciocavallo a scaglie. Si chiama così perchè con quella spolverata di formaggio ricorda un velo da sposa.
Per un piatto di pasta alla Norma -la famosissima ricetta catanese: maccheroni conditi con melanzane fritte, pomodoro, ricotta salata e basilico -si spenderanno cinque euro. A sei euro infine si può gustare una braciola di pesce spada o un cous cous di pesce.
TUTTE le nove province siciliane saranno rappresentate e in più avrà uno spazio a parte la città di Modica (sulla punta sud dell'isola) per via del suo cioccolato. E' la versione moderna della "Xocoà tl", che gli aztechi ricavavano macinando i semi di cacao. A proporlo sarà l'Antica Dolceria Bonajuto, famosa in tutto il mondo.
LA CERIMONIA inaugurale -annunciata la presenza di Silvio Barbero,segretario nazionale di Slow Food -é prevista per le ore 18 odierne.
Poi dalle 19 alle 22 "Saporìe" si aprirà al prevedibile assalto del pubblico. Domani gli stand apriranno già a mezzogiorno e si andrà avanti in contemporanea con la Notte Bianca, fin quasi alle prime luci dell'alba.
Di nuovo apertura a mezzogiorno nella conclusiva giornata di domenica, quando il sipario calerà alle ore 22. Val la pena di ricordare che la manifestazione é una creatura di Confesercenti, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranèennes. Fra gli enti patrocinatori figura anche il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
foto by DanieleMuscetta
foto by Kokopelli71