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Un requiem in perfetto stile Maori. Toccante cerimonia ieri al 'War Cemetery' di Sant'Egidio

Notizia pubblicata il 29 aprile 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


IERI MATTINA, nel Cimitero di Guerra di S. Egidio, si sono levati canti, preghiere e nenie di giovani Maori: e poi la loro tipica danza, fierezza delle memoria, eseguita dai giovani del liceo di Kerikeri, da Bay of Island (Nuova Zelanda).

Gli studenti - Il gruppo, compresi docenti e alcuni genitori, é di una trentina di unità  - stanno partecipando al Festival degli Aquiloni di Tagliata di Cervia. E sono venuti a Cesena per salutare gli almeno 11 soldati del 28° Battaglione Maori, uccisi in guerra sulla nostra costa tra il 22 ed il 23 settembre 1944, durante l'avanzata del Fronte. I giovani Maori d'oggi, maestri nell'arte dell' aquilone (il loro spettacolo si tiene quotidianamente a mezzogiorno, a Tagliata, fino a domenica), avevano già  fatto visita al Cimitero di Guerra di Montecassino. Non sapevano invece di loro antenati sepolti nella nostra città . L'incontro é nato grazie alla collaborazione del direttore del Festival, Claudio Capelli, che sapeva di nostri articoli sul "Carlino".

I MAORI hanno un forte senso delle loro tradizioni e della loro identità . Ed hanno ascoltato con commozione e partecipazione alla ricostruzione storica degli accadimenti bellici che portarono alla scomparsa dei loro connazionali, sepolti uno accanto all'altro, perchè morirono combattendo, uno accanto all'altro, negli stessi giorni. Lo racconta lo storico riminese Amedeo Montemaggi, nei suoi libri sull'offensiva della Linea Gotica. Era il 22 settembre 1944.

Rimini era stata appena liberata, dopo sanguinosa battaglia, ma i tedeschi continuavano a combattere. Quel giorno, a Orsoleto (una razione) diversi soldati del 28° Battaglione "Maori" (della II Divisione Neozelandese di Fanteria) ebbero la sventura di imbattersi in due carri armati "Tigre" tedeschi: fu un massacro, cinque morti e vari feriti gravi. Il giorno dopo, poco lontano, due ufficiali "Maori" alla testa dei loro uomini furono falciati da una mitragliatrice tedesca nascosta in una casa che sembrava abbandonata. Ecco perchè, durante l'avanzata degli Alleati, quelle salme di Maori furono successivamente tumulate nel cimitero di S. Egidio, sulla via Cervese.

I GIOVANI hanno lasciato un piccolo fiore di carta rossa su ogni loro tomba, mentre un ragazzo ed una ragazza leggevano l'elenco dei caduti e le tracce della loro memoria. Più d'uno ha ritrovato caduti di guerra che abitavano vicino alle loro città : lo racconteranno, una volta tornati a casa. Inoltre, dopo canti dolcissimi, sull'erba soffice del Cimitero (attorniato da campi sportivi, tra cui uno di rugby) é scattata di fronte alle tombe la rituale danza maori, che insegna a non aver mai paura. Momenti da brivido. Infine, per chi scrive e per il fotoreporter del "Carlino", un saluto affettuoso con il bacio "alla maori" ( cioé lo sfregamento dei nasi) ed il loro ringraziamento: ma siamo noi che non potremo mai ringraziare abbastanza quei ragazzi che oggi riposano sotto lapidi bianche, silenzioso reggimento, e che vennero da paesi lontani a combattere e morire per la nostra libertà . 
 
(foto di http://www.flickr.com/photos/dan_and_claire_nelson)