In arrivo una centrale a biogas per scaldare tremila famiglie, L'impianto sorgerebbe nel 2009 a Bagnacavallo
Notizia pubblicata il 04 novembre 2007
Categoria notizia : Turismo
NEL GIRO di un anno e mezzo, quindi per la primavera del 2009, Bagnacavallo potrebbe veder sorgere una centrale a biogas, alimentata grazie ad alcuni tipi di piante e capace di riscaldare circa tremila famiglie.
Si tratta di un'idea del consorzio 'Energy Plus' promosso da Confcooperative, Coldiretti e 18 cooperative agricole e che vede, per quanto riguarda il progetto della centrale a biogas, capofila le coop bagnacavallesi Agrisol e Comacer, presiedute rispettivamente da Giampiero Reggidori e Mauro Ricci.
Come 'Energy Plus', spiega il segretario Dino Tartagni, "l'obiettivo é di incentivare la realizzazione di impianti di microgenerazione, per produrre energia da fonti rinnovabili. I tanto citati impianti per i 'certificati verdi'".
Il primo di questi potrebbe sorgere a Bagnacavallo, "dove c'é l'intenzione di realizzare un impianto a biogas, un 'digestore' in grado di sfruttare i gas che si producono nella fermentazione di specie vegetali come sorgo e mais.
Quindi non si tratterebbe di un 'inceneritore', in cui viene bruciata la parte legnosa della pianta, ma di un impianto che utilizzerebbe solo i gas della fermentazione, che verrebbero raffinati e quindi utilizzati nella centrale".
La centrale a biogas sarebbe in grado di produrre un megawatt di energia elettrica, sfruttando in tal modo gli appositi incentivi ministeriali.
Un impianto quindi che pare destinato a creare ben poche perplessità sia sul piano del possibile inquinamento che del timore, paventato per altre centrali a biomasse, di poter essere utilizzato come inceneritore di rifiuti.
Inoltre nel progetto sono coinvolti anche esponenti del mondo agricolo, perché le biomasse vegetali da cui si ricaverebbero i gas della fermentazione saranno coltivate in loco.
"L'ideale - aggiunge Tartagni - é di creare una centrale 'a chilometri zero', nel senso che sorgo, mais e le altre colture sarebbero coltivate nei pressi delle centrale. E l'impianto produrrebbe energia per abitazioni o aziende situate poco distanti".
Ci sono già ipotesi sul luogo in cui realizzare questa centrale a biogas? "Per poterla sfruttare al meglio, anche per quanto riguarda il trasferimento dell'energia, dovrebbe sorgere o vicino a un quartiere o nei pressi di una zona industriale. Però finora ipotesi precise non ne sono ancora state fatte".
Anche l'amministrazione comunale sta seguendo con interesse il progetto. "Abbiamo già avuto i primi contatti con il Comune bagnacavallese - sottolineano i responsabili di Agrisol e Comacer - e i riscontri appaiono positivi".