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Il governo vuole il censimento Dopo 32 anni il Titano ridisegna la mappa dei suoi abitanti

Notizia pubblicata il 13 gennaio 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


«IL GOVERNO ha ravvisato l’opportunità di scattare una fotografia dell’esistente in Repubblica», poche parole per far proprie le richieste di sicurezza dei cittadini.

Dunque ieri, in Congresso, si è deciso di mettere in moto la complessa macchina del censimento.

Lo aveva già chiesto il Nuovo partito Socialista al vecchio esecutivo con due documenti (fine aprile e fine maggio) nei quali si auspicava una proposta di legge che riguardasse non solo le residenze ed i soggiorni ma anche a chi far risalire le proprietà immobiliari: «Condizioni - sostennero i nuovi socialisti- indispensabili per delimitare, capire e fronteggiare tutta una serie di preoccupanti fenomeni legati al facile ingresso di stranieri in territorio; fenomeni che solo se ben noti possono essere governati al meglio e non siano pericolosamente lasciati nel disinteresse generale».

La proposta di legge del Nps («Sesto censimento generale della popolazione e delle presenze in territorio e del primo censimento dei beni immobiliari e delle relative titolarita») ora avrà un seguito: dopo un fermo di 32 anni si farà la conta dei sammarinesi e degli stranieri che, a diverso titolo, trovano ospitalità in Repubblica. Si avrà un quadro demografico più completo: dai titoli di studio, allo stato civile, alle proprietà immobiliari ed altro ancora. Molti di questi dati sono già in possesso dell’amministrazione, ma sono disarticolati fra loro.

Il segretario Valeria Ciavatta ha aggiunto: «E’ utile anche per interventi a livello normativo più appropriati riguardo gli indirizzi politici da optare. Avremo una realtà del Paese più chiara, come si è sviluppata, quali le vere abitabilità in territorio, dati da far coincidere con altri dati già in possesso dell’amministrazione».Tempi di realizzazione ancora indefiniti anche se c’è la volontà di ridurli al minimo: «Se lunghi si vanificherebbero gli obiettivi.

La realtà che sarà fotografata, infatti, è in continua evoluzione. Non si può correre il rischio di avere per le mani dati obsoleti», la chiosa finale di Valeria Ciavatta. Si è parlato anche di ‘pensioni’. Il segretario Claudio Podeschi ha rammentato come «Il Primo Pilastro pensionistico varato nel 2005 è a rischio quando nel 2017 si avrà una anzianità pensionabile a 65 anni attualmente in corso di realizzazione semestre per semestre. Ripartiremo con il Secondo Pilastro, quello dei versamenti volontari, da dove è stato abbandonato con la costituzione di un fondo specifico presso l’Iss che ne curerà la gestione».

foto by http://www.flickr.com/photos/fotopusch/