Debutti stasera alle celebrazioni e al Dehon di Bologna. Eleonora e Catherine: la scena è delle primedonne
Notizia pubblicata il 15 gennaio 2009
Categoria notizia : Spettacoli
LA GENTE di spettacolo ha una sensibilità speciale, i personaggi di talento vivono come senza pelle e le sensazioni sono amplificate, tanto da farti impazzire, certe volte.
E’ capitato a Vivien Leigh, per noi e per sempre la magnifica Rossella O’Hara di Via col Vento ma anche Blanche de “Un tram chiamato desiderio”. Una donna il cui confine tra lucidità e follia si è consumato in fretta, distrutta dagli elettroshock cui l’attrice è stata sottoposta. Una vita al limite, spenta dalla tubercolosi a solo 53 anni, una vita che torna in scena grazie ad un ambizioso progetto che porta la firma di Catherine Spaak, regista e interprete da “Vivien Leigh, l’ultima conferenza stampa”, in scena stasera al teatro Dehon.
Con la voce resa più roca, e forse ancora più seducente, da un imprevisto raffreddore, la Spaak racconta lo spettacolo che la vede in scena, da sola, per oltre un’ora e mezza. Come si è preparata a questo ruolo? «E’ senz’altro un lavoro molto intenso per me, lo sento nel corpo e nell’anima, profondamente. Ho letto con attenzione il testo originale di Marcy Lafferty e sono entrata in questa vita eccezionale, sconvolta dalla follia prima e dalla malattia poi, in punta di piedi, con grande rispetto».
Catherine Spaak sale sul palco ed è Vivien, con il fazzoletto sporco di sangue a tamponare la tosse che la strazia, a raccontare le pieghe più nascoste della sua dolorosa vicenda umana e professionale in una finta conferenza stampa, organizzata a teatro come luogo ideale per incontrare i giornalisti. La Spaak del resto ha raccontato altre vite maledette, la vicenda di Edith Piaf, quella di Coco Chanel. an. mal.
foto by http://www.flickr.com/photos/mbeo52