Fanciulle in fiore tra le pagine. Presentato il volume che accompagna la 19a edizione della kermesse
Notizia pubblicata il 16 giugno 2008
Categoria notizia : Cultura
«QUESTA CITTà€ é celebre in tutto il mondo per i gioielli dell'arte paleocristiana e bizantina. Ma ha anche un cuore nascosto, fatto di opere d'arte di grande pregio, purtroppo dimenticate dai più. E i cataloghi di ' Ravenna Festival' continuano a rendere merito di questo patrimonio».
Il presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna, Antonio Patuelli, é legittimamente orgoglioso di ospitare la presentazione del volume che accompagna la 19ª edizione appunto di Ravenna Festival. La sezione centrale del libro é infatti dedicata a un ciclo di affreschi in 'sanguigna' che decorano l'attuale sala della 'sua' biblioteca, nel piano nobile dell'edificio costruito negli anni Ottanta dell'Ottocento proprio per ospitare la Cassa di Risparmio. Si tratta di sei pannelli figurativi fra i quali spicca una lieve danza di fanciulle avvolte da fiori.
Un'immagine che oggi verrebbe tranquillamente catalogata come liberty, se non fosse che il pittore l'aveva realizzata qualche anno prima che fosse dato alle stampe il manifesto ufficiale della mostra Le Arti Decorative Internazionali del Nuovo Secolo tenutasi a Torino nel 1902 che segnò la via italiana dell'Art Nouveau: appunto quattro fanciulle danzanti, avvolte da un leggero nastro che traccia nell'aria la parola 'ars'. Il catalogo ospita il saggio di Gastone Scheraggi, lo studioso ravennate che ha 'scoperto' Enrico Piazza, l'autore al quale si rivolse l'istituto bancario per realizzare quel decoro e numerosi altri lavori nelle sale dell'edificio. Nato nel 1864 a Ravenna, entra all'Accademia di Belle Arti a 15 anni, ed é subito additato negli ambienti artistici ravennati come giovane promettente. Allievo di Gaetano Savini, nel 1894 viene richiamato a Ravenna dopo un'importante esperienza formativa romana, per decorare le sale del Palazzo della Cassa di Risparmio, che si inaugurerà nell'aprile 1895. In altri spazi i suoi lavori sono più formali, ma i pannelli sono colorati.
L'APPARATO iconografico del catalogo si completa con un florilegio di incisioni, sul tema della figura femminile simboleggiante l'Anima tratto dal libretto dell'agostiniano Michael Hoyer, "FlammulঠAmoris S.P. Augustini Versibus et Iconibus Exornatà¦", pubblicato ad Anversa nel 1639 proveniente dalla collezione di Elisabetta Gulli Grigioni. A queste si aggiungono alcune foto della serie selezionata per Ravenna Festival da Paolo Roversi, appunto sul tema Erranti, erotiche, eretiche.... Come avviene da molti anni i saggi proposti dal catalogo non sono più le "schede critiche" degli eventi proposti durante la manifestazione, ma zoomano sui temi centrali del festival, con contributi critici e approfondimenti; o riproposizioni di testi conosciuti spesso solo dagli addetti ai lavori. Quest'anno meritano particolare attenzione la straordinaria sceneggiatura, di difficile reperibilità , del regista Carl Theodor Dreyer per un film su Medea mai realizzato.
(foto di http://www.flickr.com/photos/clickykbd)